Un’enorme tensostruttura sta prendendo forma sul “pratone”, da sempre luogo di ritrovo e di svago per gli studenti de La Sapienza: servirà ad ospitare esami e lezioni della facoltà di Giurisprudenza durante la ristrutturazione dei locali. Ma gli studenti non ci stanno e si sfogano sui social network, temendo che i lavori si protraggano oltre le previsioni dell’ateneo e di dover dire addio per molto tempo all’amato spazio verde.
Con i suoi 11mila iscritti, quello della carenza di aule è da sempre uno dei principali problemi di Giurisprudenza, che già in passato ha dovuto chiedere “ospitalità” ad altre facoltà. Ed ecco che, dovendo avviare i lavori di restauro dell’edifico principale, per evitare di costringere gli studenti a lunghe peregrinazioni da una sede distaccata all’altra, si è pensato di costruire una struttura provvisoria sul “pratone”, l’area verde antistante al rettorato.
Gli studenti, però, non sono d’accordo e su Facebook e Twitter danno voce alla loro protesta. Non vogliono rinunciare ad un’area tradizionalmente dedicata alla socializzazione e al relax, ma che in passato è anche stata teatro di mobilitazioni e iniziative del movimento studentesco. Insomma, non sono disposti a privarsi di uno spazio che reputano essenziale per l’aggregazione e la crescita e hanno paura che la situazione non sia temporanea, ma che il tendone resti al suo posto per anni.
La protesta è partita immediatamente e, mentre spopolano hashtag come #addiopratone, fioccano le proposte sulle modalità di manifestazione del dissenso: si va da quelle più soft, come le petizioni, a quelle più radicali, come l’occupazione del “pratone” stesso.
I vertici de La Sapienza si difendono, sostenendo che fosse impossibile trovare una soluzione ricorrendo ancora una volta ai locali destinati ad altri corsi di laurea senza creare pesanti disagi agli iscritti e facendo sapere che “la tensostruttura servirà soltanto a tamponare l’emergenza, in vista dell’avvio del prossimo anno accademico. Subito dopo, quando ci saranno nuove aule nelle sedi rimesse a posto, verrà smantellata”. Ma questo non basta a rassicurare gli studenti e l’avvio del nuovo anno accademico si preannuncia molto caldo.
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