Le paure nei bambini sono tutta una questione di olfatto. Molte sono trasmesse dalle madri già nei primissimi giorni di vita, mentre i piccoli le annusano quando sono impaurite. A rivelarlo uno studio pubblicato su Pnas e condotto da due ricercatori – Jacek Debiec e Regina Marie Sullivan – della New York University e dell’Università del Michigan. Tale meccanismo vedrebbe come protagonista principale l’amigdala, ovvero quella zona del cervello adibita allo sviluppo delle paure che ci aiuta a riconoscere i pericoli e, di conseguenza, a mettere in atto le opportune reazioni per fronteggiarli.
“La nostra ricerca – spiega Diebec – dimostra che i neonati possono imparare dall’espressione della paura da parte delle madri molto precocemente nella vita”. Ciò è stato scoperto, osservando come nei ratti le paure sviluppate dalle madri prima di una gravidanza vengano trasmesse ai loro figli semplicemente attraverso l’olfatto. A riprova di ciò, durante una serie di esperimenti, gli studiosi americani hanno fatto associare a delle femmine di ratto il timore di uno stimolo doloroso con la fragranza della menta, ma prima che queste rimanessero incinte. Ciò è bastato perché i cuccioli, una volta nati e annusate le madre impaurite, sviluppassero a loro volta la stessa paura.
Non solo i bambini possono sviluppare dei timori già nei primi giorni vita assorbendole dalla madre attraverso l’olfatto, ma – rispetto ad altre forme di apprendimento tipiche dell’infanzia – le paure trasmesse possono derivare da esperienze negative che risalgono anche a molto prima della nascita. Una loro specifica peculiarità è, quindi, la durata e resistenza nel tempo, con effetti che si possono ripercuotere anche nella prole futura.
Tale scoperta potrebbe aiutare a risolvere un enigma finora rimasto misterioso, ovvero come le esperienze traumatiche vissute da una donna possano avere ripercussioni in futuro sui suoi figli, anche quando collocate in un passato molto lontano. Allo stesso tempo, attraverso i risultati di questo studio, gli studiosi sperano di scoprire anche perché non tutti i figli di mamme con dolorosi traumi o episodi di depressione alle spalle sviluppino gli stessi disturbi.