Ore di attesa davanti al Palazzo comunale di Macerata per decine di studenti marchigiani. È successo giovedì, giorno in cui era previsto, anche se fino all’ultimo in forse, un incontro tra il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, il candidato presidente della Provincia Franco Capponi, Francesco Massi, capogruppo del Pdl in Regione, l’assessore comunale Marco Blunno e i due rettori delle Università di Macerata e Urbino, Luigi Lacchè e Fulvio Esposito.
E alle 14 la Gelmini è effettivamente giunta a palazzo Buonaccorsi ma, passando dal retro, ha accuratamente evitato gli studenti che bloccavano l’entrata dell’edificio con uno striscione che recava la scritta “Macerata rifiuta la Gelmini! Diritto al reddito, diritto allo studio”. Per circa due ore il gruppo è rimasto compatto, assediando il palazzo dell’incontro, intonando slogan e cori di contestazione, fino a ribadire in faccia al ministro quanto sia sgradita la sua presenza a Macerata, come in ogni altra città d’Italia.
Durante l’incontro a porte chiuse il ministro Gelmini ha sostenuto il candidato Capponi riferendosi all’istruzione come alla questione numero uno in Italia e in Regione Marche: “Mi trovo completamente in sintonia con gli aspetti di Franco Capponi, parlo della centralità della ricerca e dell’istruzione, e dell’accordo tra le Università di Macerata e di Camerino che ha anticipato la riforma. Una riforma che ha l’obiettivo di dare più qualifica alle lauree e ai diplomi, di distribuire le risorse sulla base dei risultati, che l’università non sia autoreferenziale ma un’opportunità per il territorio”.
La Gelmini ha poi elencato alcune novità della riforma annunciando l’apertura di duemila posti tra insegnanti e personale Ata nelle Marche. Dopo la partenza del ministro i centocinquanta studenti erano ancora davanti al Comune e si sono mossi in corteo verso il centro al coro di: “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”. Raggiunta piazza della Libertà i manifestanti hanno occupato il palazzo del rettorato e della direzione amministrativa.
Dopo aver calato uno striscione gli studenti hanno spiegato i motivi dell’occupazione: “È inaccettabile che all’incontro con un ministro responsabile del definitivo smantellamento dell’università pubblica abbiano partecipato sia il rettore dell’ateneo di Camerino che Luigi Lacchè, rettore dell’ateneo maceratese. Oggi gli spazi dell’università sono rimasti inagibili alla presenza della Gelmini e di tutti coloro che avallano le sue politiche! L’università è di chi la vive e coopera alla produzione del sapere!”.