Era già accaduto nel 2008, quando l’elenco con professori universitari e magistrati da epurare perché appartenenti alla “feccia ebraica” fece la sua prima apparizione sul web. Ieri la vergognosa lista, che contiene i nomi di 162 docenti accusati di “manipolare le menti degli studenti”, è di nuovo comparsa in rete. Le farneticanti accuse che accompagnano l’elenco parlano di un’università in mano alla lobby ebraica, che controllerebbe gli atenei e per questo andrebbe “allontanata”.
Assieme alla “black list” di professori e magistrati, poi oscurata, su un altro sito ne è stata pubblicata una seconda con un elenco di commercianti di religione ebraica da boicottare. L’elenco dei docenti sarebbe stato estrapolato dalle sottoscrizioni pervenute a un appello per protestare contro il boicottaggio delle università inglesi nei confronti di Israele.
“Il 99% dei docenti firmatari la petizione proposta dalla comunità ebraica di Roma appartiene alla Sapienza di Roma, ha un cognome ebraico e sostiene pubblicamente e politicamente Israele” spiegava il sito Rumors, poi oscurato. Accanto ai docenti, l’odio razzista ha preso di mira anche quattro magistrati definiti “cancro da estirpare” perché sostenitori della “lobby sionista transnazionale”. Dalle pagine di Rumors sono state rivolte anche offese a Riccardo Pacifici (nella foto), presidente della comunità ebraica di Roma, il quale ha sporto denuncia alla Polizia postale e ha invitato tutti a non rimanere indifferenti.
Nette e immediate le condanne al vile atto razzista giunte dal mondo accademico e dallo stesso ministro dell’Università Mariastella Gelmini, la quale in una nota parla di “una vicenda inquietante e inaccettabile, purtroppo non nuova” e auspica una sollecita risposta della giustizia nell’individuare i responsabili. “Esprimo la mia piena solidarietà alle personalità che sono state infangate da questo atto grave e discriminatorio, che offende l’intero mondo dell’università italiana” conclude il ministro.
Anche il presidente della Crui, Marco Mancini, ha fatto sentire la sua voce condannando anche a nome della Conferenza dei rettori “la stesura di una ‘lista nera’ che intenderebbe mettere all’indice personalità del mondo dell’università, della cultura e della magistratura”. Mancini sottolinea che fatti del genere non sono degni di un Paese civile ed esprime solidarietà e vicinanza “all’intera comunità israelitica italiana per questo vergognoso episodio”.