L’Università di Trieste non si smentisce e conferma il proprio primato anche nella classifica Censis per l’area di Lingue 2015. Se si considerano i corsi di laurea di I livello delle classi di Mediazione Linguistica (L-12) e Lingue e Culture Moderne (L-11), l’ateneo del Friuli Venezia Giulia – al quale sono stati assegnati 105,5 punti – sembra non avere rivali. Al secondo posto della graduatoria c’è un’altra università della regione, quella di Udine, che ottiene un punteggio medio di 103,5, grazie al quale risale dal quarto posto del 2014. L’Università di Modena e Reggio Emilia, invece, perde una posizione e finisce terza, con una media di 102,5.
Scende di una posizione anche l’Università di Bologna (99,5), che nella classifica Censis per l’area di Lingue 2015 si ferma al quarto posto. Al quinto posto c’è una coppia, quella formata da Siena e Trento (97), mentre un gradino più giù troviamo Genova (96), che precede Perugia (95,5). I prime dieci posizioni della graduatoria vedono la presenza anche del duo Macerata–Insubria (93,5), del tandem veneto composto dalla Ca’ Foscari di Venezia e da Verona (89,5) e della coppia Ferrara–Urbino (89).
La zona centrale della classifica Censis per l’area di Lingue 2015 è occupata, nell’ordine, dalla Statale di Milano e dall’Università di Catania (appaiate con una media di 88,5), dall’Università della Tuscia (88), da Parma (87,5) e Bergamo (86,5), dal duo Padova–Pavia (86) da Firenze (85,5), dall’Università del Salento (85) e da quella del Piemonte Orientale (84,5), da Torino (83,5) e da quella di Sassari (83), in discesa di diverse posizioni.
Nella parte medio-bassa e bassa della classifica Censis per l’area di Lingue 2015 sono finite poi Roma Tre (82), Salerno (80), l’Orientale di Napoli (78,5), Pisa (77,5), la coppia formata dalle università di Cagliari e di Chieti e Pescara (77), il terzetto composto da L’Aquila, Cassino e Messina (76), “La Sapienza” di Roma (75,5), Tor Vergata (75) e l’Università della Calabria (74,5). Le ultime tre della graduatoria, sono Bari, che ottiene 74 punti e scende di una posizione rispetto al 2014, Palermo (73), anch’essa in discesa, e infine la “Federico II” di Napoli, che si vede attribuire solo 71 punti.