La Legge di stabilità 2018 che si avvia all’esame del Senato potrebbe contenere un’importante novità per il mondo accademico: l’aumento della borsa di dottorato. Secondo un’indiscrezione pubblicata dal quotidiano La Repubblica, infatti, tra le misure che il governo intende inserire nella manovra finanziaria ci sarebbe anche un incremento tra i 60 e i 75 euro mensili dell’assegno per i dottorandi. In totale a copertura del provvedimento dovrebbero essere stanziati 15 milioni di euro, in parte sottratti al fondo destinato alle “cattedre Natta”.
Il primo incremento della borsa di dottorato in circa un decennio
La borsa di dottorato attualmente ammonta a poco più di 1.000 euro al mese, una cifra che non ha subito variazioni negli ultimi dieci anni, nonostante più volte siano stati invocati interventi in proposito. Una tale misura era stata ultimamente sollecitata in maniera decisa dall’Associazione dottorandi italiani (Adi) attraverso la campagna “La Borsa e la vita”. L’iniziativa di rendere l’assegno più consistente era stata fino a oggi lasciata ai singoli atenei, in assenza di un provvedimento strutturale da parte del MIUR. La decisione di rimpinguarlo a livello nazionale riguarderà una platea di 20.700 dottorandi. Il segretario dell’Adi, Giuseppe Montalbano, ha salutato con favore l’iniziativa del governo. “L’aumento della borsa e la conferma di un piano straordinario per il reclutamento di 1.611 ricercatori universitari” ha sottolineato “sono un deciso segnale di attenzione nei confronti dei dottorandi e dei precari della ricerca”.
L’aumento coprirà l’innalzamento dell’aliquota contributiva
I 75 euro in più che i dottorandi riceveranno, tuttavia, difficilmente riusciranno a intascarli. L’incremento della borsa di dottorato servirà, infatti, per lo più a compensare l’innalzamento dell’aliquota contributiva per gli iscritti alla gestione separata dell’INPS. Salvo modifiche in extremis – come peraltro già accaduto negli anni passati – per il 2018 essa dovrebbe arrivare a oltre il 34 per cento.
Il finanziamento della misura inserita nella Legge di stabilità arriverà per un terzo dalla diminuzione delle risorse destinate alle “cattedre Natta”. Dei 75 milioni destinati a riportare in Italia 500 docenti eccellenti, 5 saranno dirottati per l’aumento della borsa di dottorato. Il piano per il rientro dei professori emigrati all’estero fortemente voluto da Matteo Renzi, del resto, non è mai stato ben digerito dagli ambienti accademici per i suoi numerosi aspetti controversi.