Se volete studiare le lingue e le culture del Medioriente e dell’Asia, la laurea in Studi islamici e civiltà orientali è quella che fa per voi.
I corsi di laurea di questo indirizzo, infatti, permettono di apprendere lingue quali l’arabo, il cinese, il giapponese, l’hindi o il coreano. Inoltre, consentono di conoscere le culture e le specificità dei paesi in cui tali idiomi sono parlati.
In un mondo nel quale diventano sempre più frequenti e importanti gli scambi (commerciali e non) con l’Oriente, conseguire una laurea in Studi islamici e civiltà orientali può aprire interessanti prospettive professionali.
Come per ogni altro indirizzo di studi dell’area linguistica, tuttavia, è importante considerare che in questo senso è determinante il grado di padronanza delle lingue studiate raggiunto. Spesso i soli corsi universitari, tuttavia, non bastano a garantire un livello sufficientemente alto. Occorre, quindi, avere la disponibilità a effettuare soggiorni all’estero anche per periodi medio-lunghi.
Pertanto, questi percorsi sono indicati soprattutto per chi ha una passione per i viaggi, ma anche una grande capacità di adattamento e apertura mentale. Questo perché le culture dei paesi islamici e di quelli orientali sono molto diverse da quelle occidentali.
Laurea in Studi islamici e civiltà orientali: le tipologie di corsi
Per conseguire una laurea in Studi islamici e civiltà orientali di primo livello bisogna immatricolarsi a uno dei percorsi triennali delle classi di:
- Lingue e culture moderne (L-11);
- Mediazione linguistica (L-12).
Queste classi triennali sono quelle di riferimento anche per chi intende prendere una laurea in Lingue.
La classe di Lingue e culture moderne (L-11) si focalizza maggiormente sugli aspetti filologico-letterari e i corsi sono di solito ad accesso libero.
Quella di Mediazione linguistica (L-12) ha un approccio più professionalizzante e pratico e spesso i corsi prevedono il numero chiuso e il test d’ammissione.
Dopo il ciclo triennale, si può scegliere di proseguire iscrivendosi a uno dei corsi di laurea in Studi islamici e civiltà orientali della classe magistrale di Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia (LM-36).
I percorsi della classe LM-36 si focalizzano quasi esclusivamente sulle lingue africane e/o orientali e sulle letterature e le culture delle aree nelle quali esse sono parlate.
Generalmente l’accesso ai corsi magistrali è libero.
Laurea in Studi islamici e civiltà orientali: cosa si studia
Le materie studiate nei corsi di laurea in Studi islamici e civiltà orientali si dividono in discipline di base e discipline caratterizzanti.
Tra le discipline di base le principali sono senza dubbio le lingue straniere. I corsi di laurea in Studi islamici e civiltà orientali permettono di scegliere tra un ventaglio ampio di opzioni.
Quasi tutti gli atenei che offrono questo tipo di corsi danno la possibilità di studiare cinese, giapponese o arabo. Sempre più diffusi sono pure gli insegnamenti di coreano, ebraico e hindi. E alcuni atenei propongono anche lingue quali il turco, lo swahili, l’hausa, l’urdu, il persiano e l’indonesiano.
Nei percorsi di studio triennali, tuttavia, tra le lingue che gli studenti debbono apprendere ce ne deve essere almeno una dell’Unione Europea (solitamente l’inglese).
Un peso determinante lo hanno, inoltre, esami di ambito filologico e glottologico come quelli afferenti ai seguenti settori scientifico-disciplinari:
- Linguistica italiana;
- Glottologia e linguistica;
- Didattica delle lingue moderne.
Fondamentali nel percorso didattico della laurea in Studi islamici e civiltà orientali sono anche le letterature dei paesi nei quali le lingue studiate sono parlate. Così come discipline storiche relative alle aree geografiche in cui tali idiomi si sono sviluppati e sono in uso. In particolare, a seconda delle lingue, si possono sostenere esami relativi a:
- Storia dei paesi islamici;
- Storia dell’Asia orientale e sud‐orientale;
- Filosofie, religioni e storia dell’India e dell’Asia centrale;
- Filologia, religioni e storia dell’Iran;
- Storia e istituzioni dell’Africa;
- Storia e istituzioni dell’Asia.
Per consentire agli studenti l’acquisizione di un livello adeguato di competenze linguistiche, le attività didattiche prevedono un’alternanza di lezioni frontali tradizionali ed esercitazioni pratiche (lettorati). Tali esercitazioni possono essere svolte in aula o in laboratorio linguistico.
L’itinerario formativo degli studenti include, inoltre, un periodo di stage o tirocinio presso aziende ed enti pubblici e privati.
Gli sbocchi professionali
La laurea in Studi islamici e civiltà orientali consente di trovare lavoro in diversi settori. In particolare, i laureati possono essere assunti da enti e istituti che si occupano di cooperazione internazionale, culturale ed economica. Oppure possono trovare collocazione nell’ambito di consolati, ambasciate e istituzioni culturali italiane all’estero.
Un altro contesto nel quale è possibile inserirsi è quello aziendale. I laureati, infatti, possono trovare impiego presso imprese multinazionali o italiane che effettuano scambi con i paesi dell’area africana, mediorientale e asiatica.
Inoltre, è possibile operare in qualità di traduttori di testi letterari o svolgere funzioni di mediazione linguistica e culturale presso ospedali, scuole, commissariati e istituzioni private.
Una ulteriore opzione professionale è rappresentata dal settore del turismo.
Le possibilità di impiego e le responsabilità che possono essere affidate ai laureati dipendono, tuttavia, in larga misura dalle lingue conosciute e dal grado di padronanza raggiunto.
Per i laureati magistrali c’è, infine, la possibilità di intraprendere la strada dell’insegnamento. Tuttavia, ciò è possibile solo qualora si sia in possesso dei 24 CFU in discipline atropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche richiesti dalla normativa vigente.