Perché prendere una laurea in Scienze biologiche e biotecnologie? Perché le applicazioni di queste discipline sono numerosissime e interessano settori cruciali come quello medico, quello industriale, quello ambientale e perfino quello energetico.
Chi sceglie questi percorsi di studio ha, dunque, davanti a sé un ampio ventaglio di opportunità professionali. Che sono perfino destinate a crescere in futuro, in quanto si tratta di un campo in continua evoluzione.
Se siete attratti dalle cosiddette “scienze della vita” e da tutto ciò che ha a che fare con lo studio degli organismi viventi, quindi, l’opzione di prendere una laurea in Scienze biologiche e biotecnologie non è da sottovalutare.
Purché abbiate una propensione naturale per le materie scientifiche. Bisogna, infatti, considerare che scegliere di studiare biologia o biotecnologie significa affrontarle praticamente tutte: dalla matematica alla chimica senza dimenticare fisica e statistica.
Laurea in Scienze biologiche e biotecnologie: le tipologie di corsi
Chi dopo il diploma desidera ottenere una laurea in Scienze biologiche e biotecnologie potrà iscriversi a uno dei percorsi di studi triennali della classe di Biotecnologie (L-2).
Le lauree della classe L-2 si concentrano sulle applicazioni tecnologiche della biologia in vari settori (agrario, medico, industriale, ecc.), pertanto includono anche esami di ambito tecnico-ingegneristico.
In alternativa, si può optare per uno dei corsi della classe triennale di Scienze biologiche (L-13). Questi percorsi sono più “tradizionali” e si concentrano principalmente sullo studio degli organismi viventi in tutti i loro aspetti (struttura, distribuzione, funzioni, evoluzione).
Nella maggior parte degli atenei i corsi di laurea in Scienze biologiche e biotecnologie di primo livello sono a numero chiuso. Occorre, pertanto, sostenere e superare un test d’ammissione per potersi immatricolare.
Le lauree magistrali
Una volta conseguita la laurea di primo livello, è possibile proseguire il percorso accademico immatricolandosi a uno dei corsi di laurea in Scienze biologiche e biotecnologie magistrali afferenti alle classi di Biologia (LM-6), Biotecnologie agrarie (LM-7), Biotecnologie industriali (LM-8) o Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche (LM-9).
Le lauree della classe di Biologia (LM-6) sono la naturale prosecuzione di quelle della classe L-13, ma anche i laureati della classe L-2 possono accedervi.
I percorsi delle classi LM-7, LM-8 e LM-9, invece, sono pensati per completare le conoscenze acquisite con i corsi della classe L-2. Tuttavia, anche i laureati della classe L-13 possono essere ammessi.
Le lauree magistrali della classe di Biotecnologie agrarie (LM-7) si concentrano sull’applicazione delle biotecnologie nel campo delle produzioni agrarie e della trasformazione alimentare e agro-alimentare.
Quelle della classe di Biotecnologie industriali (LM-8) si focalizzano soprattutto sui settori ambientale e industriale, con una particolare attenzione per le biotecnologie molecolari.
Infine, i percorsi della classe magistrale di Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche (LM-9) si soffermano maggiormente sull’applicazione delle biotecnologie in campo medico e diagnostico, farmaceutico, genetico, cellulare e animale.
A differenza dei corsi triennali, per quelli magistrali è più ampio il numero di università che prevede l’accesso libero.
Laurea in Scienze biologiche e biotecnologie: cosa si studia
I piani di studio dei corsi di laurea in Scienze biologiche e biotecnologie triennali riservano un ruolo preminente alle discipline scientifiche di base (matematica, fisica, chimica, biologia). Gli esami fondamentali sono comuni nelle lauree a indirizzo biologico e in quelle a indirizzo biotecnologico.
In particolare, si affrontano materie di ambito fisico, informatico, matematico e statistico appartenenti ai settori scientifico-disciplinari di:
- Algebra;
- Fisica sperimentale;
- Fisica applicata;
- Informatica;
- Statistica.
Tra le discipline chimiche, invece, si studiano Chimica analitica, Chimica fisica, Chimica generale e inorganica e Chimica organica.
Per quanto riguarda gli insegnamenti del ramo biologico, vengono affrontati:
- Botanica generale;
- Biochimica;
- Biologia molecolare;
- Biologia applicata;
- Istologia;
- Genetica;
- Microbiologia generale.
A parte questo nucleo comune, i piani didattici dei corsi di laurea in Scienze biologiche e biotecnologie si differenziano a seconda dell’indirizzo prevalente (biologico o biotecnologico).
Le materie delle lauree in Biologia
Le lauree delle classi L-13 e LM-6 si concentrano su discipline biologiche dei settori botanico, zoologico ed ecologico. Tra esse ci sono, in particolare, Botanica sistematica, Botanica ambientale e applicata, Zoologia, Anatomia comparata e citologia ed Ecologia.
Si approfondiscono poi anche materie di ambito biomolecolare come Fisiologia vegetale. In aggiunta, si dedica uno spazio ampio a discipline fisiologiche e biomediche quali:
- Fisiologia;
- Biochimica clinica e biologia molecolare clinica;
- Farmacologia;
- Anatomia umana;
- Patologia generale;
- Patologia clinica;
- Endocrinologia;
- Igiene generale e applicata.
Infine, si studiano discipline del settore alimentare e nutrizionistico, tra cui:
- Scienze e tecnologie alimentari;
- Chimica degli alimenti;
- Chimica e biotecnologia delle fermentazioni;
- Scienze tecniche dietetiche applicate.
Le materie delle lauree in Biotecnologie
I piani didattici della laurea della classe L-2 includono lo studio di materie dei seguenti settori scientifico-disciplinari:
- Genetica agraria;
- Fisiologia;
- Farmacologia;
- Chimica e biotecnologia delle fermentazioni.
Inoltre, comprendono le discipline settoriali che sono poi ulteriormente approfondite nei percorsi magistrali.
I corsi di laurea della classe LM-7 si concentrano in particolare sullo studio di quelle di ambito agrario e agro-alimentare, come:
- Agronomia e coltivazioni erbacee;
- Arboricoltura generale e coltivazioni arboree;
- Orticoltura e floricoltura;
- Entomologia generale e applicata;
- Patologia vegetale;
- Fisiologia vegetale;
- Chimica agraria;
- Scienze e tecnologie alimentari;
- Microbiologia agraria.
La didattica dei percorsi magistrali della classe LM-8, invece, dedica maggiore spazio a insegnamenti del ramo chimico e industriale tra cui:
- Chimica industriale;
- Scienza e tecnologia dei materiali polimerici;
- Chimica dell’ambiente e dei beni culturali;
- Impianti chimici;
- Teoria dello sviluppo dei processi chimici;
- Principi di ingegneria chimica;
- Chimica industriale e tecnologica;
- Bioingegneria industriale.
Infine, i piani di studio della classe LM-9 comprendono materie di ambito medico, veterinario e farmaceutico quali:
- Chimica farmaceutica;
- Biologia farmaceutica;
- Chimica degli alimenti;
- Biochimica clinica e biologia molecolare clinica;
- Genetica medica;
- Microbiologia e microbiologia clinica;
- Medicina interna;
- Parassitologia e malattie parassitarie degli animali;
- Anatomia degli animali domestici;
- Fisiologia veterinaria;
- Patologia generale e anatomia patologica veterinaria;
- Farmacologia e tossicologia veterinaria.
Sia i corsi di laurea in Scienze biologiche e biotecnologie triennali sia quelli magistrali prevedono un rilevante numero di ore di attività pratiche e di laboratorio.
Gli sbocchi professionali
Gli sbocchi lavorativi della laurea in Scienze biologiche e biotecnologie variano in base all’indirizzo di studi.
Con le lauree di indirizzo biologico delle classi L-13 e LM-6 si può lavorare presso laboratori di analisi cliniche e ambientali sia pubblici che privati. Inoltre, è possibile trovare impiego nell’industria in vari settori, tra cui quello bio-sanitario, alimentare e biotecnologico.
I laureati triennali di indirizzo biotecnologico della classe L-2, invece, potranno svolgere attività professionali in diversi settori. Tra i principali ci sono quelli agro-alimentare, ambientale, farmaceutico, industriale, medico e veterinario. In questi contesti i laureati si occuperanno prevalentemente di progettazione, sviluppo e/o produzione di biotecnologie.
Le professioni per i laureati in Biotecnologie agrarie
Le lauree della classe LM-7 permettono di ricoprire ruoli di alta responsabilità nell’ambito di laboratori pubblici e privati soprattutto nel settore delle produzioni vegetali e nell’industria alimentare. Le funzioni che potranno essere svolte dai laureati riguardano la progettazione, lo sviluppo e la sorveglianza delle biotecnologie applicate in tali settori.
Gli sbocchi occupazionali della laurea in Biotecnologie industriali
Con la laurea in Scienze biologiche e biotecnologie della classe LM-8 ci si potrà inserire in imprese di produzione del settore della bioindustria. Inoltre, sarà possibile essere assunti dai servizi di monitoraggio ambientale della pubblica amministrazione o degli enti locali. Oppure trovare impiego presso industrie chimiche e agroalimentari o in strutture sanitarie e laboratori diagnostici.
Le carriere per i laureati in Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche
I laureati della classe LM-9 possono trovare impiego nel settore farmaceutico e sanitario, operando all’interno di aziende, enti di ricerca o laboratori pubblici e privati. Le loro mansioni riguarderanno lo sviluppo delle biotecnologie applicate in campo medico e medico-veterinario a scopo:
- diagnostico;
- medico-legale;
- tossicologico;
- bioingegneristico, con particolare riferimento a organi e tessuti ingegnerizzati;
- terapeutico;
- biotecnologico della riproduzione;
- produttivo e della progettazione in relazione a brevetti in campo sanitario.
La libera professione e l’insegnamento
Con la laurea in Scienze biologiche e biotecnologie si può esercitare la libera professione, previo conseguimento dell’abilitazione. Dopo aver superato l’esame di Stato, i laureati triennali potranno iscriversi alla sezione B dell’albo dell’Ordine Nazionale dei Biologi, con la qualifica di Biologo junior. I laureati magistrali, invece, potranno iscriversi alla sezione A.
Gli iscritti alla sezione A dell’albo potranno anche esercitare la professione di biologo nutrizionista.
La laurea magistrale consente, infine, a chi ha acquisito i 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche richiesti dalla normativa vigente di insegnare nelle scuole medie e superiori.
Ottima la spiegazione. Vorrei però sapere quale fra scienze biologiche e Biotecnologia prepara meglio ai test di ingresso in medicina, eppoi quale delle due facoltà, in Italia dà maggiori prospettive di lavoro? Grazie
sono di salerno vorrei cortesemente sapere quale è università più vicino per l’iscrizione alla laurea in biologia in previsione di una conseguente iscrizione alla facoltà di medicina e odontoiatria
Vorrei sapere quale fra scienze biologiche e Biotecnologie prepara meglio ai test di ingresso in medicina?Grazie
per favore vorrei sapere se l’acesso per la facolta di biotecnologiche è un concorso??Grazie