La laurea in Medicina e chirurgia è da sempre una delle più ambite in Italia. Il sogno del camice bianco esercita un fascino potente su ogni nuova generazione di studenti universitari.
Del resto, questo indirizzo di studi è tra quelli che offrono in assoluto le migliori prospettive occupazionali. I medici, infatti, hanno tassi di disoccupazione molto bassi rispetto alla media oltre a vantare anche stipendi nettamente superiori.
Ma non solo. La laurea in Medicina e chirurgia è sempre in testa alle preferenze anche per il prestigio sociale tradizionalmente associato alla professione di medico e per l’esposizione mediatica che essa riceve. Basti pensare alla lunghissima schiera di serie TV, fiction e film ambientati all’interno di ospedali o che hanno i camici bianchi come protagonisti assoluti.
L’essenziale, tuttavia, è ricordare che non si tratta di un percorso di studi qualunque. Anzi, dovrebbe essere più una vocazione che una scelta dettata da criteri economici.
Anche in termini di durata si tratta di una laurea più impegnativa delle altre, essendo l’unica che prevede 6 anni di corso. Per non parlare della difficoltà di accesso, visto che ogni anno il numero dei partecipanti al test d’ammissione supera di decine di volte quello dei posti disponibili.
Laurea in Medicina e chirurgia: le tipologie di corsi
La laurea in Medicina e chirurgia in Italia può essere conseguita solo iscrivendosi a uno dei corsi della classe magistrale a ciclo unico di Medicina e chirurgia (LM-41).
La durata legale del corso di studi è di 6 anni e l’accesso è regolato dal numero programmato stabilito a livello nazionale.
Per potersi immatricolare, quindi, bisogna superare il test d’ammissione che si svolge ogni anno in un’unica data in tutte le sedi sparse sul territorio nazionale e classificarsi in posizione utile nella graduatoria nazionale stilata sulla base dei punteggi ottenuti dagli aspiranti.
Le ragioni per studiare Medicina
L’obiettivo del corso di laurea in Medicina e chirurgia è quello di fornire agli studenti un’adeguata preparazione sia teorica che metodologica per poter esercitare la professione medica ai sensi della direttiva 75/363 della CEE. Ma c’è molto di più.
Studiare Medicina riguarda tre sfere della vita davvero importanti.
La sfera personale
Nell’ambito personale, da una parte si può appagare la propria sete di scienza e di conoscenza studiando tutti gli aspetti che riguardano il corpo umano e il suo funzionamento.
Dall’altra, non si smetterà mai di imparare cose nuove. La medicina è in costante evoluzione e un medico deve tenersi sempre aggiornato sui progressi e le nuove scoperte. Questo costante “allenamento” all’innovazione mantiene la mente giovane e dinamica.
La sfera sociale
Studiare Medicina avvicina in maniera straordinaria alle persone.
Già tra i banchi e i laboratori dell’università, si impara a relazionarsi meglio con gli altri, a lavorare in gruppo e a instaurare rapporti professionali.
Tutte qualità che accompagnano i camici bianchi nella vita privata, nella carriera da medico e nei legami con i futuri pazienti.
E non dimentichiamo un altro aspetto davvero importante: aiutare gli altri.
Perché di questo si tratta.
La laurea in Medicina porta a mettere le proprie competenze a servizio del prossimo e a fare qualcosa che farà sempre sentire davvero importante nel mondo.
La sfera professionale
La laurea in Medicina e chirurgia apre molte porte a livello professionale.
I laureati possono scegliere se lavorare negli ospedali, nei laboratori scientifici, nell’amministrazione sanitaria o in ambiti clinici privati.
Ma le opzioni non finiscono qui.
Questo titolo di studio consente di lavorare anche come formatore o insegnante, come consulente, come divulgatore scientifico, ecc.
Quindi, è sicuramente vero che il percorso per diventare medico richiede molto impegno, passione e anni di studio, ma è altrettanto vero che offre moltissime opportunità lavorative.
Il test d’ammissione a Medicina: il primo incubo dei futuri medici
Per accedere al corso di laurea in Medicina e chirurgia è necessario superare un rigoroso test d’ingresso.
Questo vale per tutte le università, in tutte le regioni: non c’è altro modo per accedere.
Il test d’ammissione è il primo vero imponente ostacolo che si trova nel percorso per diventare medico.
La prova si svolge solitamente nei primi giorni di Settembre e, in linea con le normative ministeriali sui corsi a numero programmato, presuppone un’adeguata preparazione in diverse discipline.
In particolare, gli studenti debbono affrontare quesiti di logica e cultura generale, biologia, fisica, matematica e chimica.
Per essere d’aiuto agli studenti, molte facoltà organizzano anche dei corsi preparatori ai test d’ammissione.
Superare il test non è semplice e non solo per l’oggettiva difficoltà della prova. A renderlo ancora più arduo è anche l’altissima concorrenza a fronte di un numero esiguo di posti.
Il consiglio per avere successo e riuscire a guadagnarsi un posto è di prendere in mano la propria vita e il proprio tempo e iniziare a studiare e a esercitarsi molto prima della data del test.
Ai libri di testo specifici si possono affiancare pratici eserciziari online che simulano il test di ammissione.
O si può pensare di prendere delle ripetizioni, studiare attraverso video lezioni o iscriversi a corsi in aula o online di preparazione al test di Medicina.
Le statistiche non mentono: chi si prepara in anticipo e segue metodi specifici ha una probabilità di rientrare tra i primi posti in graduatoria nettamente superiore agli altri.
È vero che conciliare lo studio per la maturità con quello per il test d’ammissione è un’impresa non sempre semplice.
Per questo è importante tenere sempre a mente due parole d’ordine: costanza e tenacia.
Cosa si studia nella laurea in Medicina e chirurgia
Durante i sei anni del corso di laurea in Medicina e chirurgia si studiano una serie di discipline di base uguali in tutte le università sul territorio nazionale che propongono questi corsi: l’intento è quello di formare professionalità competenti e valide ovunque allo stesso modo.
Alle materie del ramo matematico e fisico si affiancano man mano quelle biologiche e soprattutto mediche (quali la fisiologia, cardiologia, neurologia). Il processo di approfondimento è progressivo nel corso degli anni.
Naturalmente la laurea in Medicina e chirurgia, alle conoscenze teoriche deve necessariamente affiancare abilità pratiche.
In particolare: la capacità di analisi, valutazione e risoluzione dei problemi sanitari, identificando prognosi, diagnosi ed eventuale terapia.
Come aspirante medico si acquisirà la capacità di individuare ed interpretare meccanismi di trasmissione delle patologie, comprende i fenomeni biomedici negli organismi viventi, i meccanismi biochimici, molecolari e cellulari che regolano i processi fisiopatologici.
L’ultima fase: la tesi di laurea
L’ultimo step nel percorso formativo della laurea in Medicina e chirurgia è rappresentato dalla redazione sotto la guida di un relatore (ed eventualmente anche un correlatore) di una tesi.
La tesi può essere compilativa o sperimentale.
La tesi sperimentale prevede un lavoro di ricerca, indagini, e raccolta di risultati da parte dello studente. L’obiettivo è far emergere nuovi aspetti di un determinato argomento.
Questo lavoro può essere utile per approfondire dei temi ancora poco noti e, nel futuro, può rappresentare un buon punto di partenza per inserirsi nel mondo del lavoro.
La tesi di tipo compilativo, invece, consiste principalmente nella ricerca e nella rielaborazione di dati, studi ed esperienze già effettuati nel settore.
Una volta raccolto molto materiale si procede con la composizione di un testo ordinato e riassuntivo, che dia una panoramica completa dell’argomento scelto.
E dopo la laurea?
Una volta conseguita la laurea in Medicina e chirurgia si possono scegliere due strade: iniziare a lavorare o specializzarsi.
In realtà le strade sono tre, poiché molti studenti riescono a portare avanti entrambi i percorsi parallelamente.
Ma vediamoli nel dettaglio.
Lavorare dopo la laurea in Medicina e chirurgia
Nel caso si decidesse di iniziare subito a lavorare, una volta conclusi i 6 anni e ottenuta la laurea in Medicina e chirurgia, si può accedere all’esame di Stato.
L’esame di Stato è necessario per potersi iscrivere all’albo professionale dell’Ordine dei Medici ed è obbligatorio per intraprendere la professione.
Con la laurea in Medicina e chirurgia è possibile trovare lavoro in vari ambiti clinici e sanitari sia pubblici che privati.
È possibile svolgere il servizio anche presso strutture della ASL e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.
Si può lavorare, inoltre, in sostituzione di medici di base e di pediatri in caso di assenza o come medico per eventi sportivi, fiere e manifestazioni.
Come accennato, molti neolaureati scelgono di intraprendere questo percorso lavorativo mentre studiano (e lavorano) per specializzarsi.
Le scuole di specializzazione
Infine, l’ulteriore qualifica dipende dalle cosiddette SSM: le Scuole di Specializzazione in Medicina (es: dermatologia, cardiologia, gastroenterologia).
Ottenere la specializzazione consente di accedere ai ruoli del Servizio Sanitario Nazionale.
Gli specializzandi sono retribuiti ma l’accesso non è semplice e prevede una selezione piuttosto rigida.
L’accesso ai corsi di specializzazione infatti, è subordinata al superamento di un concorso nazionale che prevede una graduatoria finale.
Per accedere alle scuole regionali di formazione in medicina generale invece, è necessario superare un concorso regionale.
Il percorso di specializzazione porta al definitivo conseguimento di una professionalità completa e prestigiosa, di sicura collocazione nel mercato del lavoro.
Basti pensare che il tasso di disoccupazione a 5 anni dalla laurea in Medicina e chirurgia è prossimo allo zero.
scusate , ma il corso di studi da quando e’ stato ridotto da 6 a 5 anni?
grazie