La laurea in Ingegneria informatica è adatta a chi è appassionato del mondo dei computer non solo per quanto riguarda il lato software, ma anche quello hardware.
Rispetto ai corsi di laurea in Informatica, infatti, quelli di Ingegneria informatica hanno un focus più ampio. Se i primi forniscono competenze soprattutto in merito alla programmazione, i secondi approfondiscono anche la dimensione “materiale” dei computer e delle reti informatiche e di telecomunicazione.
La laurea in Ingegneria informatica, pertanto, permette di acquisire competenze non solo nell’ambito della progettazione di programmi, sistemi operativi e applicativi. Infatti, forma laureati in grado di occuparsi anche della progettazione, gestione e realizzazione dal punto di vista fisico di sistemi di elaborazione dei dati e telecomunicazioni.
In un mondo nel quale la digitalizzazione e l’automazione dei processi – industriali e non – è ormai una necessità imprescindibile, il ruolo dell’ingegnere informatico è cruciale. E le prospettive di carriera sono allettanti sia dal punto di vista del tasso di occupazione, sia per quanto riguarda le opportunità di crescita professionale e il guadagno.
Come per ogni altra laurea del ramo tecnico-ingegneristico, per affrontare con sicurezza il percorso universitario occorre una naturale predisposizione per le materie scientifiche e il possesso di solide basi di matematica e fisica.
Laurea in Ingegneria informatica: le tipologie di corsi
I corsi di laurea in Ingegneria informatica di primo livello fanno riferimento alla classe di laurea triennale di Ingegneria dell’informazione (L-8).
A questa classe afferiscono diversi indirizzi di studio, tra cui quelli dedicati all’ingegneria elettronica, delle telecomunicazioni e dell’automazione. Spetta poi ai vari atenei predisporre percorsi formativi focalizzati su specifici rami della materia.
Una volta ottenuta la laurea triennale, il completamento naturale del percorso universitario per chi vuole proseguire gli studi sono i corsi magistrali della classe di laurea in Ingegneria informatica (LM-32).
Tanto i percorsi di studio di primo livello quanto quelli di secondo livello sono solitamente ad accesso libero.
Un nutrito numero di università eroga la didattica dei corsi magistrali del tutto o in parte in lingua inglese. In questi casi, pur senza essere previsto uno specifico test di ammissione, per l’accesso può essere richiesto il possesso di una certificazione che attesti un adeguato livello di competenze linguistiche (di solito per lo meno il B2).
Laurea in Ingegneria informatica: cosa si studia
L’itinerario didattico dei corsi di laurea in Ingegneria informatica è strutturato in due parti. Da un lato ci sono le discipline scientifiche di base di ambito matematico, fisico e chimico. Dall’altro le materie propriamente tecnico-ingegneristiche.
Per quanto riguarda la matematica, la fisica, l’informatica e la chimica, si sostengono esami relativi a:
- Algebra;
- Geometria;
- Analisi matematica;
- Probabilità e statistica matematica;
- Analisi numerica;
- Informatica;
- Fisica sperimentale;
- Fisica applicata;
- Fondamenti chimici delle tecnologie.
Questo gruppo di materie permette di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per poter affrontare quelle propriamente tecnico-ingegneristiche. Pertanto, spesso gli esami a esse relative sono caratterizzati da propedeuticità. Ciò significa che è necessario superarli prima di poter sostenere quelli di altre discipline.
Tra le materie specialistiche del ramo dell’ingegneria informatica si affrontano, invece, quelle che fanno riferimento ai settori scientifico-disciplinari di Automatica e Sistemi di elaborazione delle informazioni.
La laurea in Ingegneria informatica si distingue per la sua interdisciplinarità.
Questo ambito, infatti, ha molti punti di contatto con altri settori dell’ingegneria. Di conseguenza, sono previsti numerosi insegnamenti che a essi fanno riferimento. In particolare, tra le materie studiate ci sono quelle pertinenti all’area dell’elettronica, dell’elettrotecnica e delle telecomunicazioni, come ad esempio:
- Elettronica;
- Elettrotecnica;
- Misure elettriche e elettroniche;
- Telecomunicazioni.
Le attività didattiche includono lezioni frontali, esercitazioni e attività di laboratorio.
Il percorso formativo comprende, infine, un periodo di stage o tirocinio curricolare di avvicinamento al mondo del lavoro.
Gli sbocchi professionali
Coloro che hanno ottenuto una laurea in Ingegneria informatica avranno come principale sbocco lavorativo le aziende che operano nel settore della produzione di hardware e software.
Ciò non esclude che possano essere assunti presso industrie attive nel settore dell’automazione e della robotica o imprese dell’area dei sistemi informativi e delle reti di calcolatori. Tra gli sbocchi occupazionali per i laureati di primo e di secondo livello ci sono pure le imprese manifatturiere e quelle di servizi. Un’alternativa è anche l’impiego nella pubblica amministrazione.
In questi contesti i laureati eserciteranno funzioni di responsabilità nell’ambito della progettazione, della gestione, della pianificazione e dello sviluppo di sistemi complessi. Oppure, potranno occuparsi dello sviluppo e dell’innovazione della produzione mediante l’implementazione di tecnologie e processi informatici.
I laureati potranno, inoltre, esercitare la libera professione. Per farlo dovranno aver superato l’esame di Stato per l’abilitazione professionale ed essersi iscritti all’albo dell’Ordine degli Ingegneri settore dell’Informazione. Chi ha conseguito una laurea magistrale potrà accedere alla sezione A dell’albo, mentre con quella triennale si potrà essere ammessi solo alla sezione B con la qualifica di Ingegnere dell’informazione junior.
Con la laurea magistrale chi fosse in possesso dei CFU richiesti, infine, potrà dedicarsi all’insegnamento di materie tecniche nelle scuole superiori pubbliche e private.
Come è ing.informatica al Poliba ? Grazie
grazie amigos