La laurea in Ingegneria civile e ambientale è il percorso di studi adatto a chi ha una passione per le infrastrutture così come per le tematiche energetiche e della sostenibilità.
Se vi affascinano sistemi viari e ferroviari, ponti, porti, ecc. i corsi di studio di questo indirizzo vi insegneranno tutto sulla loro progettazione e gestione. D’altro canto, questo tipo di lauree sono la scelta ideale anche per acquisire le competenze per occuparsi di monitoraggio e controllo dell’ambiente e del territorio e di individuazione, estrazione e gestione delle risorse naturali ed energetiche.
Poiché si tratta di questioni particolarmente attuali e importanti, la laurea in Ingegneria civile e ambientale ha buone prospettive occupazionali. Sia nel breve sia nel medio-lungo periodo, di conseguenza, questi laureati hanno potenzialità di carriera migliori della media.
Come per ogni altro indirizzo dell’ingegneria, anche per quello civile e ambientale è necessaria una chiara predisposizione per le materie tecnico-scientifiche. In particolare, sarebbe preferibile una buona preparazione di base in matematica, fisica e chimica.
Laurea in Ingegneria civile e ambientale: le tipologie di corsi
Per conseguire una laurea in Ingegneria civile e ambientale di primo livello è necessario iscriversi a uno dei percorsi di studi triennali afferenti alla classe di Ingegneria civile e ambientale (L-7).
Dopo aver concluso il percorso triennale, chi desiderasse proseguire gli studi avrà due opzioni. Infatti, si potrà scegliere uno dei corsi di laurea magistrale della classe di Ingegneria civile (LM-23) o preferire uno di quelli della classe di Ingegneria per l’ambiente e il territorio (LM-35).
I percorsi della classe LM-23 si concentrano soprattutto su pianificazione, progettazione e gestione di opere e infrastrutture civili. Quelli della classe LM-35, invece, approfondiscono gli aspetti relativi a difesa del suolo, controllo e monitoraggio dell’ambiente e del territorio, gestione delle risorse naturali ed energetiche.
Un’altra possibilità dopo la triennale della classe L-7 è quella di optare per una delle lauree magistrali della classe di Ingegneria della sicurezza (LM-26). In questo caso si tratta di corsi “ibridi”, poiché si pongono a metà tra l’ingegneria industriale e quella civile e ambientale.
Laurea in Ingegneria civile e ambientale: cosa si studia
I piani di studio dei corsi di laurea in Ingegneria civile e ambientale hanno tra le materie principali quelle matematiche, informatiche, statistiche, fisiche e chimiche.
Tra gli esami di base ci sono, in particolare:
- Informatica;
- Sistemi di elaborazione delle informazioni;
- Geometria;
- Analisi matematica;
- Probabilità e statistica matematica;
- Fisica matematica;
- Analisi numerica;
- Ricerca operativa;
- Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica;
- Chimica generale e inorganica;
- Fondamenti chimici delle tecnologie;
- Fisica sperimentale;
- Fisica applicata.
Questi insegnamenti garantiscono i requisiti per affrontare lo studio delle discipline tecnico-ingegneristiche dei corsi di laurea in Ingegneria civile e ambientale.
Le discipline specialistiche
In particolare, tra le materie dell’ambito civile si studiano quelle dei seguenti settori scientifico-disciplinari:
- Idraulica;
- Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia;
- Strade, ferrovie e aeroporti;
- Trasporti;
- Topografia e cartografia
- Geotecnica;
- Scienza delle costruzioni;
- Tecnica delle costruzioni;
- Architettura tecnica;
- Produzione edilizia;
- Disegno.
Nei corsi di laurea in Ingegneria civile e ambientale sono inclusi tra gli insegnamenti di area ambientale e del territorio specialmente quelli di:
- Ecologia;
- Chimica dell’ambiente e dei beni culturali;
- Geologia stratigrafica e sedimentologica;
- Geologia applicata;
- Geofisica applicata;
- Ingegneria sanitaria ‐ ambientale;
- Tecnica e pianificazione urbanistica;
- Principi di Ingegneria chimica;
- Impianti chimici;
- Chimica industriale e tecnologica;
- Ingegneria delle materie prime;
- Idrocarburi e fluidi del sottosuolo.
Per quanto riguarda il settore dell’ingegneria della sicurezza, invece, si studiano:
- Fisica tecnica ambientale;
- Ingegneria e sicurezza degli scavi;
- Elettrotecnica;
- Sistemi elettrici per l’energia;
- Telecomunicazioni;
- Progettazione meccanica e costruzione di macchine.
I piani di studi prevedono, inoltre, l’acquisizione di conoscenze e competenze in ambito gestionale, con esami quali Ingegneria economico‐gestionale e Automatica.
La formazione degli studenti alterna lezioni frontali, esercitazioni e laboratori e include anche lo studio dell’inglese. Prima della laurea gli studenti sono tenuti a effettuare un periodo di tirocinio o stage presso aziende o enti pubblici e privati.
Gli sbocchi professionali
Con una laurea in Ingegneria civile e ambientale si possono rivestire numerosi ruoli nell’ambito di imprese, enti pubblici e studi professionali.
Le mansioni che i laureati possono svolgere variano a seconda dell’ambito di specializzazione e anche il grado di responsabilità cresce in base al livello del titolo di studio conseguito e all’aumentare dell’esperienza.
Ingegneria civile
In particolare, per quanto riguarda il ramo civile si potrà trovare impiego presso imprese di costruzione e manutenzione di opere, impianti e infrastrutture civili o inserirsi in studi professionali e società di progettazione che operano nel medesimo settore. O, ancora, essere assunti da enti pubblici, aziende, consorzi o società di servizi che si occupano di:
- Progettazione;
- Pianificazione;
- Gestione e controllo di sistemi urbani e territoriali e di sistemi di opere e servizi;
- Studio di fattibilità dell’impatto urbano e territoriale delle infrastrutture.
Ingegneria ambientale e del territorio
Per quanto riguarda l’ambito ambientale e del territorio, invece, chi ha una laurea in Ingegneria civile e ambientale potrà essere assunto presso imprese, enti pubblici e privati e studi professionali che si occupano di:
- Progettazione, pianificazione, realizzazione e gestione di opere e sistemi di controllo e monitoraggio dell’ambiente e del territorio;
- Difesa del suolo;
- Gestione di rifiuti, materie prime e risorse ambientali, geologiche ed energetiche;
- Valutazione dell’impatto e della compatibilità ambientale di piani ed opere.
Ingegneria della sicurezza
Infine, nell’area dell’ingegneria della sicurezza e della protezione civile, ambientale e del territorio ci si potrà occupare di prevenzione e di gestione della sicurezza, ricoprendo i profili di responsabilità previsti dalla normativa attuale (leggi 494/96, 626/94, 195/03, 818/84, UNI 10459). In questo caso, i laureati opereranno nel contesto di grandi infrastrutture, cantieri, luoghi di lavoro, ambienti industriali ed enti pubblici e privati.
Libera professione
La laurea in Ingegneria civile e ambientale consente, inoltre, l’esercizio della libera professione. Dopo aver conseguito l’abilitazione, previo superamento del relativo esame di Stato, ci si potrà iscrivere all’albo dell’Ordine degli Ingegneri settore Civile e Ambientale.
I laureati triennali si iscriveranno alla sezione B dell’albo stesso, con la qualifica di Ingegnere civile e ambientale junior. Quelli magistrali, invece, avranno accesso alla sezione A.