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Laurea in Osteopatia: il via libera anche in Italia

da | Dic 2023 | News, Uncategorized, Università | 0 commenti

Il primo dicembre 2023 il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato il decreto (numero 1563) che aggiorna gli obiettivi qualificanti per le lauree in professioni sanitarie. Inoltre, definisce l’ordinamento didattico del corso di laurea in Osteopatia che potrebbe entrare a far parte dei percorsi universitari abilitanti.

Questo rappresenta una grande vittoria per gli oltre 12 mila osteopati in Italia appartenenti al ROI (Registro degli Osteopati d’Italia).

La lotta per il riconoscimento in Italia

A fine ‘800 grazie al lavoro del medico americano Andrew Taylor Still inizia la professione dell’osteopata.

L’Oms la definisce come una pratica che “si basa sul contatto manuale per la diagnosi e il trattamento. Rispetta il rapporto tra corpo, mente e spirito. Punta alla tendenza intrinseca del corpo umano di auto-curarsi”.

Da qui nasce il riconoscimento in molti paesi, fra cui Francia e Svizzera, per citarne alcuni vicini a noi.

Il percorso in Italia per il riconoscimento inizia nel 2018 con la legge 3/2018, in cui si riconosce l’osteopatia come professione sanitaria autonoma.

Nel 2021 il decreto del Presidente della Repubblica viene adottato dal consiglio dei ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Finalmente, all’alba del 2024, con il nuovo decreto si regolamenteranno ulteriormente la formazione e la professione dell’osteopata, anche se la data ultima per i dettagli sarà il 30 giugno 2024.

Il decreto

Si legge che gli osteopati corrispondenti ai requisiti, potranno svolgere la propria attività solo su persone che godono di buona salute, ossia praticheranno “attività di prevenzione e mantenimento della salute”.

Ci si rivolgerà agli osteopati solo se con “disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie nell’apparato muscolo scheletrico”. Quindi si eserciterà la professione solo su chi non abbia una diagnosi medica che evidenzi problemi.

Nel caso in cui il professionista dovesse notare malattie o sintomi dubbi sui propri pazienti, l’osteopata ha l’obbligo di “reindirizzare il paziente al medico”

Le polemiche

Non mancano le polemiche, in cui si definisce la professione dell’osteopata come “pseudoscienza senza base scientifica nè efficacia” (Salvo Di Grazia, medico e autore del sito Medbunker).

Piero Ferrante, presidente della Federazione nazionale orine fisioterapisti, dichiara invece che sarà necessario vigilare attentamente sull’applicazione del decreto per verificare che l’attività sia di sola prevenzione e non di riabilitazione.

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