La laurea in Fisica è la scelta raccomandata per chi è sempre stato interessato ai fenomeni naturali e alle leggi che li governano.
Sia che fantastichiate di diventare i nuovi Newton o i nuovi Einstein sia che vi accontentiate di studiare i fenomeni fisici a livello teorico e/o sperimentale senza rivoluzionare radicalmente il mondo della scienza, troverete grandi stimoli.
La laurea in Fisica è un percorso di studi che richiede grande impegno e dedizione e una spiccata propensione per le discipline scientifiche. Gli argomenti che si affrontano, infatti, sono particolarmente complessi e presuppongono una buona conoscenza della matematica.
Quest’ultima caratteristica è essenziale, in quanto la fisica elabora modelli e formula leggi usando il linguaggio matematico.
Lo studente ideale di questi corsi di laurea ha una grande curiosità, spirito di osservazione e capacità di analisi e una predisposizione al pensiero astratto.
Le prospettive occupazionali per i laureati in Fisica sono più ridotte rispetto a quelle dei laureati in altre discipline scientifiche. Tuttavia, sarebbe un errore pensare che si tratti di un percorso che ha come unici sbocchi la ricerca o l’insegnamento.
Laurea in Fisica: le tipologie di corsi
I diplomati che desiderano conseguire una laurea in Fisica potranno iscriversi a uno dei corsi triennali della classe di Scienze e tecnologie fisiche (L-30).
Le università italiane che propongono questi percorsi di studio sono numerose e nella maggior parte dei casi l’accesso è libero.
Alla classe L-30 afferiscono corsi di laurea di quattro diversi indirizzi. A seconda della particolare articolazione dei piani didattici, questi percorsi di studio possono concentrarsi su:
- Fisica;
- Astronomia;
- Ottica e optometria;
- Scienze dei materiali.
Una volta conseguita la laurea in Fisica di primo livello, gli studenti dell’indirizzo fisico potranno proseguire gli studi nello stesso settore iscrivendosi a un corso magistrale della classe di Fisica (LM-17).
La naturale prosecuzione dei percorsi ad indirizzo astronomico sono i corsi di laurea magistrale afferenti alla classe di Scienze dell’universo (LM-58).
Per i laureati triennali dell’indirizzo di Scienze dei materiali, invece, le lauree magistrali tra cui scegliere sono quelle della classe di Scienza e ingegneria dei materiali (LM-53).
I laureati triennali ad indirizzo Ottica e optometria non hanno una specifica classe di laurea magistrale alla quale fare riferimento. Questi percorsi di primo livello, infatti, sono molto professionalizzanti e sono pensati per un immediato inserimento nel mondo del lavoro.
Laurea in Fisica: cosa si studia
Nei corsi di laurea in Fisica di primo livello di qualsiasi indirizzo uno spazio estremamente rilevante è riservato allo studio delle discipline matematiche. Tra gli esami fondamentali ci sono, in particolare:
- Algebra;
- Geometria;
- Analisi matematica.
Questi forniscono le competenze indispensabili per affrontare lo studio di tutte le altre materie.
Tra le discipline di base dei corsi triennali ci sono anche l’Informatica e quelle del ramo chimico. A seconda dell’indirizzo scelto, possono essere previsti esami quali Chimica analitica, Chimica fisica, Chimica generale e inorganica e/o Chimica organica.
Per quanto riguarda le materie dell’ambito della fisica, tutti gli indirizzi prevedono esami di Fisica teorica, Fisica sperimentale e Fisica applicata. Ciascun indirizzo ha poi le proprie specifiche materie caratterizzanti.
Nei corsi di laurea in Fisica dell’indirizzo astronomico, ad esempio, si studiano anche Astronomia e astrofisica e Geofisica applicata. Mentre in quelli dell’indirizzo Scienze dei materiali ci si concentra su Fisica della materia e Scienza e tecnologia dei materiali.
I piani di studio delle lauree magistrali
I corsi di laurea magistrale della classe di Fisica (LM-17) approfondiscono vari aspetti della fisica teorica e di quella sperimentale e applicata, dando spazio anche allo studio della fisica nucleare e subnucleare.
Quelli della classe di Scienze dell’universo (LM-58), invece, proseguono lo studio dell’astronomia e dell’astrofisica, affiancandolo a quello di discipline quali Fisica per il sistema terra e per il mezzo circumterrestre e Fisica della materia. Uno spazio è riservato anche a materie del ramo tecnico come Elettronica e Telecomunicazioni.
I percorsi afferenti alla classe di Scienza e ingegneria dei materiali (LM-53), infine, danno un grande risalto a discipline chimiche come Chimica fisica, Chimica industriale e Chimica organica. Nei piani di studio sono inclusi anche esami di Scienza e tecnologia dei materiali polimerici, Fisica della materia, Fisica applicata, Mineralogia e Metallurgia.
All’interno del percorso formativo è riservato uno spazio anche all’acquisizione di adeguate competenze di lingua inglese e allo svolgimento di un periodo di stage o tirocinio formativo.
Gli sbocchi professionali
Le prospettive lavorative di chi ha una laurea in Fisica variano a seconda dell’indirizzo di studi scelto e del livello del titolo conseguito.
Per i laureati triennali dell’indirizzo Ottica e optometria lo sbocco naturale è l’impiego in studi optometrici o in aziende che si occupano di produzione di lenti oftalmiche e a contatto e strumenti optometrici.
I laureati di primo e di secondo livello dell’indirizzo di Scienze dei materiali, invece, potranno trovare lavoro presso aziende del settore meccanico, chimico, elettrico, biomedico, ambientale e dell’edilizia. In questi contesti si occuperanno principalmente di ricerca e sviluppo, produzione e trasformazione di materiali metallici, polimerici, ceramici, vetrosi e compositi.
I laureati triennali dell’indirizzo astronomico hanno l’opportunità di lavorare presso industrie ottiche o aerospaziali. Per i laureati magistrali, oltre a queste possibilità c’è anche quella di intraprendere la carriera di ricercatore presso enti pubblici e privati che si occupano di astronomia, astrofisica o fisica spaziale.
I laureati dell’indirizzo fisico, infine, possono trovare impiego presso industrie del settore elettronico e delle telecomunicazioni, ambientale e informatico. Quelli che sono in possesso di una laurea in Fisica di secondo livello della classe LM-17 potranno anche dedicarsi alla ricerca nell’ambito di enti pubblici e privati.
Uno sbocco professionale alternativo per i laureati magistrali che sono in possesso dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche richiesti dalla normativa vigente è l’insegnamento nelle scuole medie e superiori.
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Segnalo che da circa 50 anni è possibile laurearsi in Fisica anche presso l’Università del Salento a Lecce, inspiegabilmente assente nella lista.
Non è un ottima università…spiegato il motivo
neanche Perugia dicono ….
Eppure c’è