Secondo il Consiglio manca completamente un piano circa la residenzialità studentesca, “lasciata esclusivamente al mercato privato e oggetto di vergognose speculazioni sui prezzi”.
Per gli studenti membri del consiglio infatti il fondo per il diritto allo studio istituito per venire incontro alle esigenze degli studenti disagiati “non è sufficiente a garantire le borse di studio a tutti gli idonei, che si vedono negare un diritto proprio in un momento di enorme difficoltà”.
Mancano quindi fondi reali per tutti i servizi legati al diritto allo studio quali le mense universitarie, le sale per studiare e quelle informatiche.
“Se non si adotteranno interventi immediati – spiegano gli studenti in una nota – molti vedranno negarsi i diritto alla casa, il diritto al trasporto, il diritto ala borsa di studio e a tutti quei servizi collettivi scomparsi il 6 aprile 2009”.
Le richieste sono semplici: un abbassamento delle soglie di crediti formativi universitari, in modo da consentire agli studenti con i requisiti di reddito di poter accedere ai benefici per il prossimo anno.