Riabilitazione delle vittime d'infarto tramite l'impiego del Kinect
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Il Kinect per la riabilitazione delle vittime d’infarto. Ecco il progetto di un’università inglese

da | Gen 2013 | News | 0 commenti

Usare il sensore di movimento impiegato in alcuni giochi da console – il cosiddetto Kinect – per realizzare un tracciamento facciale e aiutare la riabilitazione delle persone vittime d’infarto. Questo l’obiettivo di un progetto lanciato dall’Università di Nottingham Trent, nel Regno Unito: grazie a un finanziamento di 347mila sterline, i ricercatori inglesi tenteranno di costruire un prototipo di macchina capace di rivelare in tempo reale le condizioni degli infartuati intenti ad eseguire esercizi di rieducazione facciale.

Il Kinect è una tecnologia relativamente nuova, che consente agli appassionati di videogames di giocare in maniera meno sedentaria, senza l’ausilio del famoso joypad ma utilizzando tutto il corpo. Tramite questo apparecchio, i movimenti vengono registrati in tre dimensioni, per poi essere rielaborati in tempo reale. Sulla base di ciò, l’idea dello studio inglese è di creare un sistema che riconosca e tracci le asimmetrie facciali delle vittime d’infarto, analizzando l’angolo della bocca, le sopracciglia e le guance. Questo mentre sono impegnati in esercizi di riabilitazione. Durante la loro esecuzione, sullo schermo comparirà un avatar, che fornirà un feedback sia ai pazienti sia ai dottori.

Il sistema per il momento adottato prevede di dare ai pazienti vittime d’infarto un foglio con gli esercizi di riabilitazione, senza però che si riescano a stabilire ancora le prestazioni e i miglioramenti. Per questo motivo, “la speranza è – spiega Philip Breedon, ricercatore incaricato del progetto – quella di ottenere risultati migliori sfruttando due punti: il primo è dare al paziente un feedback in tempo reale sulla posizione e la grandezza delle asimmetrie facciali, la seconda fornire dati più chiari ai terapisti così da rendere più precise le diagnosi e accelerare il recupero”.

Un progetto quello condotto dall’Università di Nottingham Trent che potrebbe aprire nuovi orizzonti nella cura e nella lotta contro le malattie cardiache. Per questo motivo, si tenterà di creare un Kinect alla portata di qualsiasi persona: “È molto importante – continua Breedon – che la macchina possa essere utilizzata senza alcuna difficoltà da tutti, quindi verrà posta grande enfasi sulla creazione di un’esperienza facile e intuitiva“.

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