Un virus in grado di arrestare la crescita dei tumori: si chiama JX-594 ed è stato sperimentato da un’équipe internazionale di ricercatori, tra cui anche l’italiano Riccardo Lencioni, docente di Diagnostica per immagini e Radioterapia all’Università di Pisa. Trenta pazienti di sedi americane e asiatiche in stadio avanzato e ormai incurabile di tumore del fegato e due diversi dosaggi del virus oncolitico JX-594 sono stati oggetto dello studio clinico randomizzato i cui esiti sono stati pubblicati su Nature Medicine.
E tali risultati potrebbero avere una portata davvero rivoluzionaria nella lotta contro il cancro. La ricerca ha infatti mostrato un’efficace replicazione del virus all’interno delle cellule tumorali, con conseguente distruzione delle stesse, e l’induzione di una reazione immunitaria generalizzata specifica contro il tumore, ossia un’azione di JX-594 su tutte le cellule tumorali, anche su quelle metastatiche.
Il trattamento consiste in un’iniezione di JX-594 praticata via agocannula all’interno del tumore bersaglio, guidata da metodiche radiologiche senza anestesia generale. Si tratta di una procedura locale e mini-invasiva, simile a un’agobiopsia. La sopravvivenza dei pazienti è migliorata sensibilmente e in proporzione al dosaggio (14,1 mesi per i pazienti trattati con dose alta; 6,7 per quelli trattati con dose bassa dello stesso virus), mentre non è stata riscontrata una proporzionalità tra dosaggio ed effetti indesiderati, nella maggioranza dei casi limitati a sintomi influenzali di uno o due giorni – assai poco rispetto agli effetti della chemioterapia che è spesso il trattamento d’elezione per pazienti con tumori simili.
Questa l’intuizione alla base dell’operato della task force internazionale, spiega il pisano Lencioni: che le cellule neoplastiche, che sono così aggressive verso l’organismo, non sappiano reagire all’attacco del virus. Intuizione confermata dai risultati dello studio: si tratta della prima volta in cui si riesce a dimostrare che uno specifico virus mirato contro il tumore ne può arrestare la crescita neoplastica.
E ora? Bisogna attendere una sperimentazione su larga scala di JX-594 prima che il trattamento possa divenire disponibile per uso clinico, ma le speranze che si possano aprire nuovi orizzonti nella lotta al cancro appaiono per ora legittime.