Che lo smog arrechi danni alla salute è risaputo, ma a quanto pare la probabilità di sviluppare patologie respiratorie a causa dell’inquinamento è più alta – in termini di frequenza e gravità – nei bambini, in particolare in quelli affetti da broncospasmo o asma. Lo svela uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, dell’Università degli Studi di Milano. Questo perché i piccoli “hanno caratteristiche anatomo-fisiologiche che li rendono più suscettibili” rispetto agli adulti.
“I bambini, soprattutto quelli in età prescolare, sopportano – tiene a sottolineare Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e presidente di SITIP – il 40 per cento del peso dei danni indotti dall’inquinamento”. Ciò è dovuto al fatto che, durante la fase di crescita e di sviluppo degli organi, “esistono delle ‘finestre di vulnerabilità’ agli stimoli nocivi, quali – aggiunge Esposito – il periodo pre-concezionale, l’età embrionale, il primo anno di vita, il periodo dalla nascita fino ai 5-6 anni e l’epoca dello sviluppo puberale”.
Alla conclusione che i bambini con asma sono più a rischio di ammalarsi di qualche patologia respiratoria a causa dell’inquinamento, si è giunti prendendo in esame quasi 700 piccoli. Nel dettaglio, in un lasso di tempo lungo 12 mesi, si sono messi a confronto ben 329 bambini con broncospasmo ricorrente o asma bronchiale, con o senza sensibilizzazione allergica, e 364 bambini senza patologie di base. Alla fine della ricerca, per l’appunto, sono stati proprio i primi a mostrarsi “più sensibili” agli effetti deleteri dello smog.
In realtà, tale studio ha solo confermato – anche se prende in esame i bambini – una convinzione già abbastanza radicata: vivere in zone molto trafficate e piene di smog rappresenta un fattore di rischio piuttosto elevato di contrarre infezioni alle basse vie aeree, a maggior ragione se si considera un soggetto asmatico; al contrario, abitare in zone verdi risulta essere un fattore protettivo. Questo perché l’inquinamento, da una parte modifica la risposta immunitaria e dall’altra contribuisce all’infiammazione delle vie respiratorie.