Italia sotto la media europea per quanto riguarda l’innovazione industriale. A dirlo sono i dati del report Innovation Union Scoreboard 2011, attraverso il quale per il secondo anno l’Unione Europea ci consegna una fotografia dello stato dell’arte in tema di innovazione. Quattro le macro-categorie in cui sono raggruppati i vari paesi dell’Unione: i leader, gli “innovation follower”, gli innovatori moderati e quelli scarsi. Ed è tra i moderati che trova spazio il nostro Paese, ben al di sotto dunque della media dei 27 Paesi e molto distante dalle performance degli altri attori principali: Germania, Francia e Gran Bretagna.
Quattro i leader indiscussi dell’innovazione tecnologica in Europa, ovvero Svezia, Danimarca, Germania e Finlandia, mentre tra i follower figurano Belgio, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Austria, Lussemburgo, Irlanda, Francia e, appena sotto il dato medio, Slovenia, Cipro ed Estonia. Più lontani dalla media gli innovatori moderati, di cui l’Italia è capofila, davanti a Portogallo e Repubblica Ceca.
Tra i parametri presi in considerazione per stilare la graduatoria dei Paesi europei a maggiore tasso di innovazione non troviamo solo il numero di pubblicazioni scientifiche, ma anche dati sugli investimenti in ricerca e sviluppo (pubblici e privati), il livello di formazione specialistica delle nuove generazioni, il grado di apertura della comunità scientifica, il livelli di imprenditorialità nel settore e la capacità di fare rete, numero di brevetti e marchi registrati, dati economici.
Rispetto a questa schiera di indicatori, l’Italia si dimostra relativamente competitiva in merito ai diritti intellettuali e presenza di innovatori, ma punti di debolezza si riscontrano nei livelli di imprenditorialità, nelle reti e negli investimenti da parte delle aziende. Il rapporto osserva anche una crescita nel nostro paese di nuovi dottori di ricerca, studenti di dottorato provenienti da Paesi extraeuropei e ricavi esteri frutto di brevetti. Sopra la media anche la crescita del capitale umano e nell’attrattività del sistema scientifico. Qualche segnale positivo dunque c’è, ma l’Italia resta comunque ben oltre metà classifica, dietro anche a Slovenia e Cipro.
E se la classifica ci dà una misura per comparare lo slancio innovatore sei diversi Paesi dell’Unione, allo stesso tempo vale la pena di fare un confronto con i grandi innovatori a livello mondiale. Viaggiano ben sopra la media Europea infatti Stati Uniti, Giappone e Corea, mentre nel Vecchio Continente la Svizzera si conferma leader nel settore, seppur fuori classifica.
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da mercanti di bugie a innoavtori della conoscenza il salto e8 pif9 lungo della gamba. Un obiettivo un filino pif9 abbordabile no? (e che fare0 mai un innovatore della conoscenza ? mah, spero solo che non spendano troppi soldi nel buffet)