Con un punteggio medio di 106,8 l’Università di Bergamo conquista il primo posto della classifica Censis-Repubblica 2013 per l’area di Ingegneria. L’ateneo fa un consistente balzo in avanti rispetto all’anno scorso e precede il Politecnico di Milano (102,5), che scivola al secondo posto, e l’Università di Modena e Reggio Emilia (101,8), anch’essa in ascesa rispetto al 2012.
A sorpresa solo quarto il Politecnico di Torino, con una media di 99,4 punti. Dal quinto al settimo posto si trovano gli atenei di Pavia (99,1), Bologna (96,7) e infine Genova, che perde quattro posizioni e si ferma a 96,4 di media. Più in basso nella classifica Censis per l’area di Ingegneria 2013 si sono collocate le università di Padova (95,5), Trieste (93,9), Firenze (93), Udine (92,8), Cagliari (92), Trento (91,8), Roma “Tor Vergata” (91,6) e Roma Tre (91,4).
Le posizioni centrali della classifica Censis per l’area di Ingegneria 2013 sono occupate dall’Università della Calabria (91,3), da quella di Parma (90,2), dall’Università di Ferrara e da “La Sapienza” di Roma (diciottesime a pari merito con una media di 89,2), dall’Università Politecnica delle Marche (88,4) e dagli atenei di Pisa (86,8), Perugia (86,3) e Brescia (86,1).
Nella seconda metà della classifica Censis per l’area di Ingegneria 2013 finiscono, invece, l’Università della Basilicata (83,9), la “Federico II” di Napoli (83,6), l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria (82,4), quella del Salento (82), l’Università di Palermo (81,1), gli atenei di Salerno (79,9), Catania (78,9) e L’Aquila (76,8), l’Università del Sannio (75,7), quella di Cassino (75,5) e il Politecnico di Bari (74,2).
La classifica Censis per l’area di Ingegneria 2013 si chiude con tre atenei del Sud: l’Università di Napoli “Parthenope” (74,1), la Seconda Università di Napoli (72,2) e l’Università di Messina, fanalino di coda con soli 68,8 punti.
Invece delle facoltà, che sono state abolite per effetto della legge n. 240 del 30 Dicembre 2010, la classifica Censis per l’area di Ingegneria 2013 valuta la qualità dei corsi di laurea triennale che appartengono alle classi di Ingegneria Civile e Ambientale (L-7), Ingegneria dell’Informazione (L-8) e Ingegneria Industriale (L-9). I punteggi, in una scala da 66 a 110, sono assegnati in base all’analisi dei seguenti aspetti: ricerca, produttività scientifica, rapporti internazionali e progressione di carriera degli iscritti.
L’identikit del laureato in Ingegneria. Dai dati dell’indagine di AlmaLaurea sui laureati di primo livello del 2012 emerge che i corsi dell’area di Ingegneria sono frequentati in maggioranza dal sesso maschile (75,7 per cento del totale). Tra i laureati prevalgono quelli con un diploma di liceo scientifico (60,2 per cento), seguiti da quelli con alle spalle studi di tipo tecnico (27,2 per cento). Ha conseguito il titolo nei tempi previsti solo il 33,6 per cento dei laureati, mentre il 66,5 per cento è andato almeno un anno fuori corso.
Sbocchi professionali. Le lauree dell’area di Ingegneria sono tra le più richieste e consentono sia di trovare impiego presso aziende sia di esercitare la libera professione, previo superamento dell’apposito esame di Stato. A seconda dell’indirizzo scelto, è possibile lavorare in vari settori: da quello dell’informatica a quello dell’edilizia, fino a quello meccanico e a quello energetico (specie nel campo delle fonti rinnovabili).