Con l’influenza A che ancora gira e procura vittime, anche le università cercano di arginare i problemi con vademecum anti-contagio alla portata degli studenti, da seguire punto dopo punto.
A parte l’a b c sulle regole di pulizia che ogni individuo, studente o non, dovrebbe seguire, ci sono linee e regole di condotta più generali, che si addicono ad ambienti pubblici come le università, dove si raggruppano una grande quantità di persone e dove quindi il contagio del virus potrebbe essere più probabile.
L’Università di Torino per esempio ha stilato un vero e proprio vademecum anti-contagio di cinque pagine rivolto a studenti e dipenditi, a cui attenersi per evitare il contagio.
Un comportamento da seguire è per esempio, in caso di una sintomatologia influenzale come febbre, sonnolenza o tosse in aula, di coprire bocca e naso con un fazzoletto monouso soprattutto quando si starnutisce o tossisce.
Un’altra accortezza che si ritrova anche sul vademecum dell’ateneo torinese, ma senz’altro utile a tutti gli atenei, è quella di aprire le finestre nelle aule per il ricambio dell’aria, magari nell’intervallo tra una lezione e l’altra. Anche evitare di scambiarsi gli oggetti come penne, bicchieri o altro è importante.
Infine sarebbe opportuno che ogni ateneo provvedesse ad incrementare, come ha fatto l’università di Torino, le pulizie quotidiane, utilizzando anche disinfettanti per una pulizia radicale nelle aule, nelle segreterie, biblioteche e laboratori almeno una volta alla settimana.