Può una vicenda giudiziaria condizionare il giudizio su un Paese fino la punto da ridurre il flusso degli studenti che vi sbarcano? A quanto pare è quello che è accaduto tra Usa e Italia in relazione alla condanna della giovane cittadina Usa Amanda Knox per l’omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, sua collega di università a Perugia.
Questo caso, molto dibattuto dai media e che ha coinvolto anche i rapporti diplomatici tra i due Paesi, ora sta producendo un certo disamore nei giovani d’Oltreoceano, che fanno pesare la vicenda sulla loro scelta di venire a studiare in Italia. Un sondaggio della Loyola University di Chicago, infatti, mostra che la vicenda della giovane statunitense – ritenuta innocente e ingiustamente detenuta In Italia dalla gran parte dei suoi concittadini – ha un certo peso.
Per il 13,94 per cento degli intervistati il caso Amanda Knox rappresenta un valido motivo per non trascorrere un periodo di studio nel Belpaese, solitamente ambito dai giovani universitari soprattutto per il suo patrimonio culturale. C’è poi un ampio 47,03 per cento che mette la vicenda sulla bilancia dei “contro” anche se non la ritiene decisiva, mentre il 27 per cento non la ritiene rilevante perché in relazione alla scelta di studiare o meno in Italia valuta altri fattori.
La Loyola University, che ha realizzato il sondaggio dal titolo “L’Italia secondo i giovani americani” assieme alla Fondazione Italia-Usa ha anche un campus a Roma, e le opinioni rilevate confermano che la vicenda Knox ha contribuito ha offrire un’immagine dell’Italia come di un Paese dove si può finire in carcere pur essendo innocenti grazie a un sistema giudiziario inefficiente e alla gogna mediatica che scatta nei casi di omicidio.
Opinione rafforzata dalle prese di posizione di esponenti di primo piano della politica Usa: dal segretario di Stato Hillary Clinton al miliardario Donald Trump, candidato alle primarie dei repubblicani per le presidenziali 2012, che ha proposto di boicottare il nostro Paese fino alla liberazione della giovane connazionale.