Bravi, bravissimi nello studio, ma del tutto inesperti se si parla di sesso. Ecco il ritratto che la rivista studentesca Harvard Crimson ha fatto delle matricole della celebre università americana appartenenti alla generazione che si laureerà nel 2017. Molto secchioni, ma poco cool, insomma. Un’immagine che cozza un po’ con quella che fa parte dell’immaginario collettivo – consolidata attraverso decine di film e telefilm – che porterebbe ad aspettarsi serate scandite da party scatenati ed esperienze promiscue.
Su 1.300 matricole, il 65 per cento sarebbe ancora illibato. Soltanto il 35 per cento invece non sarebbe più vergine, col primo rapporto sessuale avvenuto al liceo, per la stragrande maggioranza. I non vergini sarebbero per lo più maschi, provenienti da scuole private, omosessuali, bisessuali ed ebrei. Ad alzare la media sarebbero soprattutto gli atleti: quasi la metà di loro avrebbe già fatto sesso. Sembrerebbero anche piuttosto monogami, gli studenti di Harvard: più della metà dei non illibati, infatti, avrebbe avuto soltanto un partner.
Chi si immaginava un campus liberal e disinibito resterà deluso e lo sarà ancora di più nello scoprire che ad Harvard esiste perfino un club studentesco, fondato nel 2006, per fare propaganda a favore dell’astinenza dal sesso: il True Love Revolution.
Se le matricole di Harvard di quest’anno sono inesperte in fatto di sesso, lo sono comunque in misura minore dei loro predecessori: nella classe 2013 era stato il 72 per cento di loro a varcare le soglie della prestigiosa università ancora illibato. E, secondo altre statistiche, uno su tre l’avrebbe anche lasciato ancora vergine.
A riprova della veridicità dei dati emersi dall’indagine della rivista studentesca, la storia dell’anonimo studente di Philadelphia divenuto celebre perché la madre, qualche mese fa, ha messo su Internet un annuncio in cui cercava una ragazza per far perdere la verginità al figlio e insegnargli un po’ d’arte amatoria. Così scrollargli di dosso l’etichetta di “secchione”.