L’innovazione tecnologica farà scomparire milioni di posti di lavoro. In un avvenire ormai non troppo lontano le mansioni svolte attualmente da esseri umani spetteranno a robot e intelligenza artificiale. Ma la digitalizzazione aprirà anche interessanti opportunità di carriera per chi sarà stato lungimirante. A dirlo è l’Indagine Hays Professioni del futuro 2018, che ha chiesto a un campione di 300 professionisti italiani di esprimersi su quali saranno i lavori più richiesti da qui al 2025.
I più ricercati saranno i Big Data expert
Il Gruppo Hays, uno dei leader mondiali nel recruitment specializzato, ha provato a prevedere quale sarà lo scenario dell’Information Technology nei prossimi anni. Il quadro che è emerso è quello di un riassetto di settori consolidati, come la progettazione di siti web e nuove app, mentre nasceranno ulteriori mercati incentrati sullo sviluppo di nuove piattaforme di sharing e social network. In tali condizioni diverrà sempre più cruciale l’analisi dei dati massivi. Ecco perché, secondo l’Indagine Hays Professioni del futuro 2018, il profilo più ricercato sarà quello del Big Data expert. Questa è la previsione che ha fatto il 54,62 per cento del campione interpellato.
Al secondo posto tra i lavoratori più richiesti ci saranno gli It Security specialist (44,58 per cento). Al terzo gli App developer (26,10 per cento). Il futuro sarà roseo anche per Multichannel architect (24,9 per cento) e Interactive developer (23,29 per cento).
Indagine Hays Professioni del futuro 2018: “I lavori tradizionali si trasformeranno”
La maggioranza dei professionisti intervistati non crede che entro il 2025 i lavori tradizionali scompariranno per via del progresso tecnologico. Secondo il 59,71 per cento del campione, continueranno a esistere, ma cambieranno. Diventeranno lavori sempre più “ibridi”, che richiederanno competenze in ambito IT. Anche per le professioni che nel passato non avevano nulla a che vedere con la tecnologia occorreranno competenze informatiche per continuare a essere competitivi nel mercato del lavoro. Questo perché la digitalizzazione investirà tutti i settori e perfino figure come l’idraulico, ad esempio, dovranno avere competenze nell’ambito della domotica.
Il futuro sorriderà agli esperti di robotica
Chi fosse a caccia di indicazioni rispetto agli studi da intraprendere, sappia che il campione dell’Indagine Hays Professioni del futuro 2018 non ha dubbi sulla centralità della robotica. Le nuove figure professionali che emergeranno e saranno protagoniste di una rapida ascesa saranno programmatori di intelligenze artificiali (49,25 per cento) e robotic engineer (48,26 per cento).
L’avvenire non sarà dei dipendenti, bensì dei freelance. La pensa così il 69,3 per cento del campione, convinto che nel settore IT entro il 2025 le aziende preferiranno rivolgersi a consulenti esterni, piuttosto che assumere figure specifiche. Per il 72 per cento, inoltre, si lavorerà sempre più on demand. Insomma, il modello della gig economy avrà la meglio sui contratti stabili e continuativi. E sarà sempre più cruciale l’aggiornamento. Già oggi il 39 per cento dei professionisti interpellati dall’Indagine Hays Professioni del futuro 2018 dichiara di aggiornarsi ogni 6 mesi e il 39,5 per cento di farlo ogni 3 mesi per stare al passo con l’evoluzione tecnologica.