Secondo il XIV Profilo dei laureati italiani di Almalaurea, presentato a Roma, sono sempre meno le iscrizioni all’università italiana: negli ultimi otto anni le immatricolazioni sono diminuite del 15 per cento, mentre solo il 29 per cento dei diciannovenni decide di entrare negli atenei, precisamente meno di uno su tre. Inoltre, in Italia soltanto il 20 per cento della popolazione, compresa tra i 30 e i 34 anni, è laureato. Il nostro Paese rimane, così, ancora lontano dagli obiettivi europei, che richiedono invece un 40 per cento.
I motivi per cui si registrano meno iscrizioni all’università sono da ricercare in diversi fattori, come la riduzione di immatricolati in età matura, le precarie condizioni lavorative in cui spesso riversano i laureati, la diminuzione in generale della popolazione, oltre agli elevati costi che le famiglie italiane devono sostenere per dare ai propri ragazzi la possibilità di frequentare l’università. Il rapporto di Almalaurea evidenzia pure un aumento dei laureati demotivati, ma nel complesso il sistema universitario sembra più efficiente.
Non solo dati negativi, ma anche positivi: aumentano, infatti, le occasioni di stage e tirocini, l’80 per cento dei quali sono svolti al di fuori degli atenei. Questi costituiscono un’esperienza assai importante per chi decide di intraprendere gli studi universitari, perché consentano di raccordarsi con il mondo del lavoro. I dati Almalaurea attestano pure un aumento delle studentesse, che sembrano avere la meglio sugli uomini anche negli ambiti ritenuti di dominio maschile. Inoltre, sono proprio loro ad arrivare alla laurea più giovani.
Se le iscrizioni all’università diminuiscono, il numero dei laureati aumenta: si è passati dai 172 mila del 2001 ai 289 mila del 2010. In poche parole si è registrato un aumento del 68 per cento, ma solo perché sono lievitati i titoli universitari. In crescita, anche, la percentuale di studenti che si laurea entro il tempo previsto. In particolare, nel 2011 l’età media di chi ha portato a termine il proprio percorso di studi è stata di circa 25,7 anni. A tal proposito, gioca un ruolo determinante la presenza contemporanea di una qualche attività lavorativa.
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