L’evento della pandemia ha aumentato significativamente le iscrizioni alle Università Telematiche, permettendo a molte persone di scoprire la didattica a distanza, utile e comoda per chi non ha la possibilità di poter frequentare regolarmente i corsi in presenza. Tuttavia, questo fenomeno ha sollevato degli interrogativi cruciali sulla qualità della formazione e sul futuro dell’esperienza universitaria.
Alla luce di queste problematiche, il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, ha firmato un nuovo Decreto, introducendo nuove regole per la didattica a distanza e per l’erogazione dei corsi. Il provvedimento, preso dopo una lunga riflessione tra CRUI, CUN, ANVUR, CNSU e l’Associazione United, mira a garantire uno standard elevato ed omogeneo della didattica, omologandolo al sistema universitario tradizionale.
Come cambia la didattica a distanza con il Decreto Bernini?
Nonostante la didattica a distanza abbia dimostrato la sua efficacia durante la pandemia e dato l’opportunità a migliaia di persone di poter frequentare i corsi di studio tanto desiderati, la sua rapida diffusione ha sollevato diverse preoccupazioni riguardo la qualità dei corsi ed il rischio di de-umanizzazione dell’esperienza universitaria. Con il Decreto Bernini verranno introdotte una serie di misure per le Università Telematiche, cercando di trovare un equilibrio tra flessibilità e qualità delle lezioni.
Tra le nuove misure troviamo:
- Obbligo di presenza per gli esami. Una delle novità più significative è l’obbligo di dover svolgere gli esami in presenza per una valutazione che sia omologata a quella delle università tradizionali, prevenendo i possibili abusi. Tuttavia, tramite deroghe limitate, situazioni di urgenza o problemi di disabilità certificata, verrà concessa la possibilità di svolgere gli esami a distanza.
- Lezioni in diretta. Per favorire l’interazione in tempo reale tra studenti e professori, il Decreto Bernini impone che almeno il 20% delle lezioni non verranno registrate, inducendo così gli studenti a dover frequentare attivamente le lezioni.
- Ribilanciamento del rapporto studenti-professori. Al fine di garantire un’adeguata attenzione alle esigenze degli alunni, il Ministro ha voluto revisionare il numero dei docenti rapportato a quello degli studenti. Offrendo un supporto più ampio alla didattica ed introducendo un nuovo programma di assunzioni per rafforzare il corpo docenti.
Le Università Telematiche rappresentano un settore in crescita che va regolamentato
Il Decreto Bernini riconosce l’importante ruolo che le Università Telematiche vanno a coprire nella nostra società. Tuttavia c’è la necessità di introdurre delle regole, soprattutto a seguito del boom di iscrizioni dopo la pandemia, per garantire una qualità della formazione adeguata.
La didattica a distanza, infatti, non è più vista come una semplice alternativa alla didattica tradizionale, ma come una componente integrante e qualificante dell’offerta formativa universitaria. Questo cambiamento richiede dunque un ripensamento del ruolo delle università, che deve adattarsi alle nuove esigenze degli studenti e della società. L’obiettivo finale, è quello di sviluppare competenze trasversali, come il problem solving, il pensiero critico e la collaborazione a distanza.
Quali saranno le sfide che il nuovo Decreto Bernini presenta?
Con il Decreto Bernini e la diffusione della didattica a distanza, nascono una serie di nuove sfide importanti, tra le quali:
- Inclusione ed equità tra gli studenti. Purtroppo, non tutti hanno la possibilità di avere accesso ad una connessione internet stabile ed a dispositivi adeguati per seguire le lezioni. Alla luce di questo, le università dovranno impegnarsi a garantire che tutti gli alunni possano accedere ai corsi erogati a distanza, a prescindere dalle condizioni socio-economiche del singolo.
- Promuovere l’interazione e socializzazione. A volte, la didattica a distanza può limitare i rapporti tra gli studenti, rischiando di portare all’isolamento e riduzione di interazioni sociali di alcuni. Le università dovranno quindi investire in strumenti e strategie che permettono agli studenti di socializzare e comunicare tra di loro.
- Valorizzazione del ruolo dei docenti. I docenti dovranno essere adeguatamente formati ad utilizzare gli strumenti e le tecnologie digitali per la didattica a distanza, creando ambienti di apprendimento stimolanti e coinvolgenti.
Il Decreto rappresenta un passo importante per la didattica universitaria in Italia, puntando a creare un’ambiente flessibile e inclusivo. La didattica a distanza, se ben progettata, può essere un incredibile risorsa e può dare la possibilità a migliaia di persone di poter realizzare il proprio sogno di completare gli studi.
Tuttavia, è importante che l’innovazione tecnologica sia accompagnata da un’adeguata riflessione pedagogica, che vada a garantire la qualità della formazione e dei servizi erogati.