Indice
Da un’indagine dell’Università di Torino ha rilevato che i disturbi del sonno stanno divagando tra i giovani studenti universitari. La fatica e lo stress a cui sono sottoposti gli studenti universitari sembrano portare a notti insonni, compromettendo poi le performance universitarie.
Questo è ciò che ha rilevato un’indagine dell’Università di Torino, che ha fatto emergere una situazione delicata e allo stesso tempo allarmante.
Passare le notti a fissare il soffitto invece di dormire beatamente compromette la vita diurna ed è un segnale di forte stress. Lo studio dell’Università di Torino ha coinvolto 600 studenti del Corso di Laurea in Psicologia, da quanto emerge:
- il 74% di ragazzi dorme meno delle 8ore consigliate,
- il 19% soffre di disturbi del ritmo circadiano: difficoltà ad addormentarsi, risvegli durante il sonno, sveglia troppo anticipata.
Questi dati sono allarmanti non solo perché se non si dorme la notte, nelle ore diurne si avrà più difficoltà a fare le attività quotidiane, si avrà un effetto controproducente nel rendimento scolastico e accademico, ma anche e soprattutto può diventare un segnale allarmante per la salute mentale e fisica.
I “gufi patologici”: chi sono e perché vengono chiamati così
Il disturbo del ritmo circadiano del sonno è chiamato anche il comportamento dei “gufi patologici”. Viene caratterizzato dal prendere sonno molto tardi e una non regolarità del sonno.
Secondo lo studio, il 74% degli studenti universitari soffre di questi disturbi e riporta un livello di stress percepito significativamente alto e una maggiore fatica durante il giorno.
Questi studenti con il disturbo del sonno, incidono sul rendimento accademico, in particolare un calo nel voto medio.

