Non solo Londra. Anche nelle strade di Atene arriva la protesta degli universitari. Il governo ha annunciato una riforma del sistema di governo e di finanziamento e gli studenti temono le conseguenze dei tagli in un paese già in forte difficoltà per la crisi economica.
Alcune centinaia di studenti, appartenenti soprattutto alle organizzazioni di sinistra, si sono concentrati al centro della capitale, dove alcune facoltà sono già occupate e altre saranno occupate a breve, per marciare fino al Parlamento. In diversi atenei del paese le assemblee studentesche hanno dichiarato lo stato di agitazione e l’occupazione di numerose facoltà.
Alla mobilitazione degli studenti si affianca quella dei docenti universitari. Atene, Salonicco, Patrasso, Ioannina: sono tante le città in cui i professori scioperano al fianco degli studenti. Ritengono incostituzionale la riforma voluta dal ministro dell’Istruzione Anna Diamantopoulos e rivendicano l’indipendenza e il carattere pubblico dell’università.
Dal 15 al 17 novembre sono annunciate nuove iniziative di protesta in tutto il Paese. Lunedì prossimo infatti è attesa nella capitale ellenica una delegazione dell’Ue e del Fondo monetario internazionale incaricata di discutere nuove misure economiche con l’esecutivo. Il deficit di bilancio della Grecia per il 2010 raggiungerà il 9,3% del Pil, ben oltre gli obiettivi fissati, obbligando il governo a mettere in campo ulteriori tagli di spesa per attuare la riforma fiscale.
Il clou delle proteste è atteso invece per mercoledì 17, anniversario della repressione dela rivolta del Politecnico di Atene: il 17 novembre del 1973 la Giunta dei Colonnelli ordinò un’incursione dell’esercito nell’ateneo per porre fine alla protesta degli studenti, molti dei quali furono feriti. Dagli scontri che ne seguirono persero la vita 24 civili.
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