Dallo scorso venerdì l’atrio della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Palermo è intitolato ai magistrati antimafia Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, uccisi da Cosa Nostra rispettivamente nel maggio e nel luglio 1992. A ricordarli, una targa, proposta da due associazioni studentesche e appoggiata da tutti gli iscritti, scoperta nell’importante data del 23 maggio, anniversario della strage di Capaci.
È stato il presidente del Senato Pietro Grasso – già magistrato, consulente della commissione parlamentare antimafia, procuratore aggiunto della commissione parlamentare antimafia e procuratore a Palermo – a svelare la targa che ha intitolato l’atrio dell’ex facoltà, oggi scuola, di Giurisprudenza dell’Università di Palermo ai giudici Falcone e Borsellino, vittime degli attentati che insanguinarono il 1992 e segnarono l’apice della ferocia dello stragismo mafioso.
Alla cerimonia – svoltasi lo scorso 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, in cui morirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta – erano presenti anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, Maria Falcone, sorella di Giovanni, e Lucia Borsellino, assessore alla Sanità della Regione Sicilia, figlia di Paolo.
E proprio quest’ultima ha ringraziato gli studenti dell’Università di Palermo: “Sono manifestazioni come queste che possono farci superare quello che definirei l’ergastolo del dolore e farci avere fiducia nel fatto che il loro sangue non sia stato sparso invano”. A dominare nell’atrio di Giurisprudenza, una forte commozione. Trattenuta in silenzio prima, sfociata in un lungo applauso poi.
Il rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla ha poi voluto placare alcune polemiche nate dalla presenza del nome di due associazioni studentesche nella targa: “La targa è firmata da tutti gli studenti, come hanno voluto gli organi d’ateneo. Basta leggerla. In coda è aggiunto su proposta delle associazioni Rum e Contrariamente, perché queste hanno oggettivamente proposto l’iniziativa. Non vedo in che modo questo possa essere ragione di divisione e di polemica”.