Si sono dati appuntamento nella notte davanti al Ministero del Lavoro in occasione della Giornata internazionale dello studente 2014 per esporre uno striscione e reclamare, ancora una volta, il diritto allo studio e all’occupazione. Vogliono la garanzia di poter costruire un futuro i giovani dell’Unione degli universitari (UDU) e della Rete degli studenti, che oggi proseguono la mobilitazione dopo essere scesi in piazza già numerose volte in quest’autunno tutt’altro che tranquillo.
“#costruiamoilfuturo se non per tutti per chi?”, recitava lo striscione srotolato davanti al ministero dagli studenti, che chiedono al governo e all’Europa di dare un taglio alle politiche di austerità ed investire in maniera massiccia e decisa sull’istruzione pubblica. Il blitz di questa mattina non è l’unica iniziativa in programma per la Giornata internazionale dello studente 2014, che prevede numerose altre manifestazioni in tutta Italia.
Si sentono una “generazione di giovani dimenticati”, come recita un comunicato diramato dalle associazioni studentesche per invitare alla mobilitazione per la Giornata internazionale dello studente 2014, in un Paese “in cui il diritto allo studio è considerato una spesa e non un investimento” e chiedono l’apertura di un tavolo di contrattazione per fare le loro proposte e poter partecipare attivamente alla definizione delle politiche che riguardano l’istruzione e l’inserimento nel mondo del lavoro.
La Giornata internazionale dello studente 2014 è una nuova tappa nel fitto calendario di mobilitazioni che, a partire dal 10 ottobre scorso, ha visto universitari e allievi delle superiori impegnati nella protesta contro il Jobs Act e il progetto di riforma denominato “La buona scuola” promossi dal governo Renzi. In queste giornate d’autunno caratterizzate dal progressivo aumentare della contestazione nei confronti delle politiche dell’esecutivo, gli studenti sono scesi in piazza anche al fianco dei lavoratori e dei sindacati, come in occasione della manifestazione della CGIL del 25 ottobre e dello sciopero sociale di venerdì 14 novembre, e promettono di proseguire con le iniziative. Perché, come ricorda Gianluca Succimarra dell’UDU, “Non possiamo più permetterci un Paese che non investa sul nostro futuro e non ci consenta di realizzarci, noi giovani siamo l’unico motore su cui investire per uscire dalla crisi”.