Novità in vista per gli studenti che si immatricoleranno tra qualche anno scegliendo Giurisprudenza e Medicina. Il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca sta lavorando per fare in modo che i due corsi di laurea in futuro abbiamo una durata più breve. “Troppi anni prima dell’accesso alla professione” ha spiegato in un’intervista a Il Giornale il ministro Mariastella Gelmini.
Per quanto riguarda Medicina, ha detto, è in corso un lavoro congiunto con il ministero della Salute per valutare i risvolti di una eventuale minore durata per ridurre gli anni di corso da sei a cinque. L’obiettivo è di far partire prima – come già avviene all’estero – la fase della specializzazione e del dottorato, che in genere prendono più di cinque anni.
Per Giurisprudenza invece la novità riguarderebbe l’anticipazione del tirocinio all’ultimo anno di corso, quindi prima della laurea. In questo modo il tirocinio per diventare avvocati durerebbe soltanto un anno e l’ingresso nel mondo del lavoro sarebbe anticipato rispetto ad oggi.
Gelmini è tornata anche sul valore legale del titolo di studio, precisando che l’idea di abolirlo non è stata abbandonata, ma – come ha spiegato qualche giorno fa davanti alla commissione Istruzione del Senato – è un traguardo per ora non raggiungibile senza un adeguato sistema di valutazione delle università, obiettivo da raggiungere attraverso il sistema dell’accreditamento. Il ministro dell’Università ha comunque ricordato che l’obiettivo dell’abolizione è anche contenuto “nel piano per l’occupabilità giovanile elaborato con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi“.