Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha risposto ieri nel corso del question time alla Camera all’interrogazione promossa dall’onorevole Pierfelice Zazzera dell’Italia dei valori capogruppo in commissione Cultura a Montecitorio, sugli stanziamenti destinati alla concessione di borse di studio.
Gelmini (qui sotto il video dell’interrogazione) ha assicurato che la legge di stabilità prevede a tale scopo un fondo di 180 milioni di euro cui deve aggiungersi la compartecipazione delle Regioni, in modo da tener conto anche del costo della vita nei diversi territori. E se l’integrazione regionale non dovesse arrivare, un fondo integrativo di 60 milioni garantirebbe le eventuali mancanze. Questi fondi vanno poi ad aggiungersi ai 570 milioni previsti per finanziare le università.
Il ministro ha anche tenuto a ribadire che la riforma che porta il suo nome, la legge 240 del 2010, ha introdotto il Fondo per il merito, che dovrebbe partire a breve inaugurando un sistema di prestiti finalizzati al mantenimento agli studi. Per questo fondo il governo ha garantito uno stanziamento di ulteriori 50 milioni di euro, 10 all’atto dell’istituzione del fondo e 40 con la legge di stabilità. Questo ha fatto dire a Gelmini che rispetto agli anni precedenti i fondi destinati al diritto allo studio saranno di gran lunga superiori.
Al termine dell’intervento del ministro è arrivata la replica del deputato Idv, che sottolinea come la cifra necessaria a coprire le esigenze per garantire l’accesso agli studi dei meritevoli ammonta a 585 milioni di euro, ben più dei 180 messi sul tavolo dall’esecutivo. Insomma, ha spiegato Zazzera, per le borse di studio Gelmini avrebbe ottenuto soltanto “briciole”, ma dopo che al settore sono stati sottratti 8 miliardi di euro “non possiamo pretendere che la signora ministro comprenda la gravità di questa pecca del suo governo”.