Invecchiamento, nucleare, agroalimentare e beni culturali. Saranno questi i settori della
ricerca nazionale che riceveranno maggiori
finanziamenti nei prossimi due anni.
Ad annunciarlo in un’intervista al Sole24Ore è il ministro dell’Università e della Ricerca, Mariastella
Gelmini, che ne parla nel contesto del
Piano Nazionale della Ricerca 2010-2012.
Del documento, che sarebbe dovuto essere stato presentato a fine gennaio nella sua versione definitiva, per ora è disponibile solo una
bozza. Ma è uno stralcio ormai consolidato, spiega il ministro, che sta fornendo un punto di partenza valido per costituire
tavoli di studio con gli altri ministeri.
Nessun soggetto da solo, ha spiegato infatti al Sole24Ore il ministro Gelmini, può recuperare le risorse necessarie a finanziare grandi progetti di ricerca nazionali. C’è bisogno di
sinergia tra più enti e tra più ministeri. Per questo, ha annunciato Gelmini, le prossime mosse del Pnr saranno quelle di finanziare grandi programmi nel settore dell’
energia, della
salute, dell’agricoltura e dei beni culturali, ma sempre a partire da una collaborazione tra i diversi enti competenti.
Per esempio, ha spiegato il ministro Gelmini, ci saranno delle collaborazioni con il ministro dello Sviluppo Economico Scajola , con il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo e con il ministro della Salute Fazio, per finanziare la ricerca sul
nucleare.
Poi nel settore della salute sarà finanziato un progetto che studi la connessione tra Dna, genomica e
invecchiamento. A proposito di quest’ultimo progetto “abbiamo messo in preventivo un piano di sei anni e un costo di 90 milioni di euro” ha spiegato Gelmini.