Per Formigoni le due proposte sono strategiche: “non bastano ambiente e energia, ma occorrono anche welfare e sanità, cultura e integrazione sociale, educazione e innovazione” per il rilancio del Mediterraneo.
Realizzare un’ateneo euromediterraneo infatti “ha come obiettivo quello di valorizzare i giovani, dando vita non ad un luogo fisico, ma ad un’Università virtuale e al tempo stesso reale, che metta in rete tutte le Università dei nostri Paesi, a cominciare dai 12 atenei lombardi, favorendo lo scambio di docenti, di studenti, di ricercatori”.
L’ateneo euromediterraneo per Formigoni dovrebbe essere alimentato da fondi pubblici e privati per poter somministrare borse di studio, opportunità di alloggio, facilitazioni sui visti, in modo da “favorire la circolazione delle conoscenze e delle persone”.
Un altro elemento importante per Formigoni infine è quello dello studio della lingua araba: “Incrementare lo studio di questa lingua Darà la possibilità di recarsi nella sponda sud del Mediterraneo, dialogare con un mondo vicino geograficamente, ma troppo spesso lontano culturalmente, senza perdere la propria identità.
Ed egualmente sono certo che anche molti giovani di lingua araba saranno, con l’ateneo euromediterraneo, stimolati per gli stessi motivi a studiare l’italiano e le altre lingue”.