Contrariamente alle aspettative del mercato, cresce l’interesse dei giovani per le professioni legate al settore agrario. Stando ai dati sull’occupazione infatti il numero di persone impiegate nel settore agricolo, dove non è statico, è addirittura in calo.
Eppure così non si direbbe se si osservassero solamente i dati degli studenti iscritti alle facoltà di Agraria, con un occhio soprattutto al trend di questo ultimo anno accademico. Nel 2010/2011 infatti si è registrato un aumento significativo rispetto al 2009/2010 diffuso in molti atenei sia del nord che del sud Italia.
Un aumento che inizia dalle regioni del centro Italia, con Perugia che segna un +6,5%, per poi passare alle performance del nord con Padova +12% e Milano che vede un aumento importante con il 23% di iscritti in più rispetto al 2009, fino ad arrivare ai risultati migliori per le università del sud, con Napoli +27% e Bari con una “impennata” del 30%.
Si tratta di una tendenza sicuramente non casuale, ma soprattutto importante se si considera il calo generalizzato delle matricole. A segnare un punto a favore degli studenti che fanno scelte universitarie orientate all’agroalimentare c’è anche la questione degli sbocchi lavorativi, stando infatti ai dati in possesso dell’osservatorio nazionale delle facoltà di agraria presieduto da Francesco Pennacchi, il 54% dei laureati trova lavoro entro un anno dal titolo.
Un altra informazione da tenere in considerazione è fornita dalla Coldiretti, che sottolinea come su circa 210 mila aziende agricole operanti in Italia, almeno 30 mila hanno a capo giovani professionisti under 40, a testimonianza del dinamismo che si intravede come sempre più concreto in un settore segnato negli ultimi anni da una battuta di arresto.