Secondo una recente ricerca negli Usa, gli utenti di Facebook stanno dimostrando un impegno sociale e politico crescente. Gli studenti dell’università di Firenze nel loro piccolo lo stanno sperimentando, dopo aver fondato un gruppo dal titolo “Sbalorditiva capacità dell’Unifi di rendere complicata qualsiasi cosa”.
Già il titolo la dice lunga, ma a sentire gli studenti stessi la faccenda non è poi così leggera. Alcuni di loro hanno infatti deciso di fondare un gruppo nel social network raccogliendo in pochi giorni più di mille iscritti, tutti d’accordo sulle scomodità, i disguidi e le inefficienze di una macchina burocratica universitaria che talvolta si inceppa.
Obiettivo dell’iniziativa è infatti raccogliere tutti gli studenti “scontenti” e “indignati” per come vengano gestite alcune procedure amministrative in ateneo, non a caso raffigurate simbolicamente da un labirinto, immagine scelta dai ragazzi per l’identità del gruppo.
Ma cosa succede praticamente all’Università di Firenze? A leggere i commenti e i post, un po’ di tutto. Da una ragazza che si ritiene allibita nel vedere presso le segreterie della sua facoltà, ad architettura, personale amministrativo “beatamente” su Messenger anziché curarsi delle persone in fila ad attendere.
Altri studenti riprendono sarcasticamente il motto del portale dell’ateneo, ovvero “Unifi, tutto su internet“, un claim che suona un po’ distorto se confrontato con le lunghe attese a cui le persone sono obbligate per portare a termine procedure burocratiche. A questo proposito un ragazzo suggerisce,”non dovremmo allora pagare il signor Internet”? Magari sostituendolo al personale poco “proattivo”.
Firenze non è l’unico ateneo però ad ricevere critiche dal Web. In diverse università d’Italia gli studenti hanno trovato nei social network il punto ideale per riunirsi e lamentarsi di servizi poco efficienti, piuttosto che mobilitarsi per riforme, flash mob, o convegni particolarmente poco graditi. Un trend che trova conferma nella ricerca di Pew Internet relativa agli States, che rileva come gli utenti di Facebook che accedono alla piattaforma più volte al giorno sono circa due volte e mezzo più incoraggiati a partecipare a iniziative civiche e politiche o manifestazioni.