Secondo uno studio della Carnegie Mellon University e di Facebook, sul social network più utilizzato al mondo si trova più facilmente lavoro se si consultano i ‘legami forti’, ovvero amici intimi, parenti o colleghi. Un risultato che contraddice quanto finora messo in luce da altre indagini, secondo cui sarebbero i legami meno vicini a garantire maggiori opportunità di trovare un’occupazione. In questo caso – ad esempio, nelle ricerche di Mark Granovetter alla Stanford University – veniva evidenziata la forza dei ‘legami deboli’.
Per arrivare ad asserire che con Facebook è facile trovare lavoro se si coltivano le relazioni più forti, lo studio americano ha coinvolto per tre mesi un gruppo di tremila utenti, di cui 169 rimasti disoccupati durante il periodo di osservazione. Ne è emerso che, mentre chi ricorreva su questo social network a relazioni più deboli aveva il 6,5 per cento di probabilità di trovare lavoro, coloro che si rivolgevano ai legami più forti sono arrivati al 33,2 per cento delle probabilità.
Il perché i contatti più solidi riescano a favorire maggiori opportunità lavorative è riconducibile a più motivazioni. Innanzitutto, tali relazioni incentivano lo scambio di informazioni on line e motivano gli iscritti a Facebook a condividerle con gli altri utenti. Inoltre, sempre in base a quanto scoperto dallo studio condotto dalla Carnagie Mellon University e dalla famosa piattaforma sociale, le conversazioni frequenti tra chi coltiva rapporti più forti ridurrebbero i livelli di stress. Tutto ciò, quindi, metterebbe chi è interessato a trovare un impiego in una condizione tale da riuscire a scovarlo molto più facilmente.
Relazionarsi con gli altri su Facebook, tra l’altro, adesso è reso ancora più semplice per via delle ultime evoluzioni che hanno interessato il social network. Nella pagina del diario, infatti, è cambiata la disposizione degli elementi, ovvero, delle foto, dei post e dei video condivisi dagli utenti che ora si trovano sulla destra, mentre a sinistra appaiono altre informazioni, come i contatti. Per finire, è stata semplificata l’integrazione con altri software. Lo scambio di informazioni, dunque, dovrebbe essere ancora più rapido ed efficace.