Un’esperienza internazionale che allarga gli orizzonti, ma non solo: l’Erasmus è anche un’arma in più per trovare lavoro. E dal 1987 – anno del suo avvio – ad oggi il programma di mobilità internazionale dell’Unione Europea ha propiziato anche la nascita di moltissime storie d’amore, le quali spesso sono divenute stabili, portando addirittura alla nascita di figli. Questo è quanto è emerso da un’indagine presentata dalla commissaria europea all’Istruzione e la Cultura Androulla Vassiliou.
Lo studio dell’Unione Europea sulle prospettive occupazionali di coloro che hanno partecipato al programma Erasmus, ha coinvolto 80mila intervistati (tra ex-studenti e datori di lavoro), provenienti da 34 paesi che partecipano al progetto di mobilità, ed ha rilevato che tra gli ex-Erasmus il tasso di disoccupazione è più basso di ben 23 punti percentuali.
Tutto merito della maggior propensione a spostarsi all’estero in cerca di opportunità lavorative dimostrata da quanti hanno preso parte al programma di mobilità: il 93 per cento di chi parte per questa avventura dichiara di non avere difficoltà ad immaginare per sé un futuro all’estero. Non stupisce, dunque, che ben il 40 per cento di coloro che hanno vissuto quest’esperienza abbia poi davvero scelto di trasferirsi in un paese diverso dal proprio (mentre la quota degli altri laureati è del 20 per cento). Ed è per questa capacità di adattamento, per la curiosità che li anima, l’accresciuta sicurezza di sé e la capacità di problem solving, che il 64 per cento dei datori di lavoro crede che l’Erasmus sia un plus e che aumenti le probabilità di essere assunti.
Ma nei suoi ventisette anni di vita il programma Erasmus non ha solo aiutato i partecipanti a trovare lavoro. Secondo le statistiche, il 33 per cento di quanti hanno beneficiato dell’opportunità concessa dal progetto europeo ha un partner fisso di un’altra nazionalità e il 27 per cento l’ha incontrato proprio durante il proprio soggiorno all’estero. L’Erasmus ha fatto nascere molti amori e, stando alle stime della Commissione Europea, anche più di un milione di bambini.
