Questi sono solo alcuni temi del progetto, lanciato dal Centro ricerche Enea Portici per aggregare università e industria grazie all’utilizzo del Centro computazionale di ricerca sui sistemi complessi dell’Enea, che dispone del più potente supercalcolatore dell’Italia meridionale: Cresco.
Costato dieci milioni di euro, stanziati dal Miur e cofinanziati al 30% dall’Enea, Cresco è stato inaugurato il 6 maggio 2008. Il supercalcolatore è in grado di erogare una potenza di calcolo superiore ai 25 Teraflop e può fornire servizi computazionali avanzati sia al mondo della ricerca che a quello industriale.
Le applicazioni sono molteplici: dai fenomeni biologici e di comunità animali e sociali, all’aerospazio, all’energia, al clima. In questo primo anno di attività, già sette fra università e centri di ricerca, hanno stretto accordi di collaborazione con Cresco.
“Abbiamo pensato di puntare anche ad altri settori, dopo il successo del primo laboratorio virtuale in scienze dei materiali, nato intorno a Cresco – spiega Silvio Migliori, responsabile scientifico del progetto – l’idea è stimolare la nascita di una comunità di utenti che si coaguli intorno a un tema e intorno a Cresco”, in modo da “accelerare la crescita nazionale in determinati settori”.
In questo modo, spiega invece Ezio Terzini, direttore Centro Ricerche Enea di Portici “intendiamo promuovere l’utilizzo trasversale di questo importante strumento di calcolo e fornire servizi non solo alla ricerca e all’industria nazionale ma anche internazionale”.