L’Università di Pavia si unisce ad un network europeo di 25 università per formare l’European Network on Climate & Health Education (ENCHE), con l’obiettivo di creare medici del futuro che siano in grado di affrontare le sfide sanitarie che la crisi climatica ci mette di fronte. Ondate di calore, inquinamento atmosferico e malattie infettive sono tutti effetti di un fenomeno globale che richiede una particolare ed immediata attenzione.
Dove nasce ENCHE
La rete ENCHE nasce all’Università di Glasgow e supportata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha l’obiettivo di colmare un vuoto nella medicina climatica che ad oggi ritroviamo. Attualmente gli studenti di medicina non vengono istruiti adeguatamente riguardo le conseguenze sanitarie dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo ed ENCHE si propone per cambiare le cose. Nel progetto infatti si mira ad inserire nel mondo della formazione universitaria dei moduli specifici e protocolli su come trattare e prevenire le patologie legate al clima.
In questo contesto l’Università di Pavia si pone come esponente italiano, confermando il suo impegno verso l’innovazione e la sanità. Il rettore ha dichiarato che la collaborazione con i leader mondiali della sanità sarà necessaria per creare soluzioni innovative che vadano a migliorare la vita di molte persone e di tutto il pianeta.
Qual è la situazione climatica del nostro pianeta e come la medicina darà un supporto?
Gli effetti del cambiamento climatico sulla salute dell’essere umano si stanno facendo piano piano sempre più evidenti. L’aumento eccessivo di calore e periodi prolungati hanno generato disagi legati alla siccità e disidratazione in tante zone del nostro pianeta, causando problemi sanitari come malattie cardiovascolari. L’inquinamento atmosferico, causato ed aggravato dai gas serra, contribuisce alla diffusione di malattie respiratorie o allo sviluppo di tumori. È per questo motivo che l’OMS lancia l’allarme dicendo che il 99% della popolazione respira aria inquinata e che i problemi potrebbero aggravarsi entro il 2050, addirittura triplicando rispetto alla situazione attuale.
Di fronte a questo scenario, il progetto ENCHE prevede l’integrazione di moduli specifici, nei corsi di studio in ambito medico, per approfondire le conoscenze mediche legate al cambiamento climatico acquisendo competenze diagnostiche e sviluppare un approccio olistico alla cura. La formazione sarà arricchita da esperienze pratiche in strutture sanitarie specializzate alla cura di patologie causate da problemi climatici, accompagnati da esperti del settore come climatologi, virologi e professionisti della salute pubblica.
Il progetto ENCHE vedrà la partecipazione anche dei colossi farmaceutici, come AstraZeneca, GSK, Sanofi e Novartis, che si sono impegnate nel supportare il programma e ridurre l’impatto ambientale riducendo le emissioni globali generate.
Il grande passo in avanti di ENCHE per la medicina climatica
L’ENCHE rappresenta un passo in avanti per il sistema sanitario, che da ora prenderà provvedimenti necessari per limitare i problemi di salute causati dal cambiamento climatico. Formare i medici e renderli consapevoli dei problemi che il cambiamento climatico sta portando al benessere della popolazione mondiale, sarà di vitale importanza per proteggere il nostro pianeta. Proprio per questo Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha espresso la sua totale approvazione riguardo ENCHE, sottolineando l’urgenza di dover agire subito.
Con questo progetto, portato avanti da istituzioni accademiche e sanitarie provenienti da tutta Europa, si ha l’obiettivo di risolvere al più presto il problema della formazione, promuovendo un approccio sanitario integrato alla salute globale.