Durante l’estate scorsa una serie di polemiche seguirono la decisione della Catholic University of America di “tornare alle origini” in fatto di dormitori separati per studenti e studentesse. La notizia fu accolta dalla maggior parte della stampa come un rimedio antiquato al problema delle “sbronze” da college e delle relazioni tra studenti.
Alcuni studenti presero la cosa più seriamente tentando di denunciare l’istituto per discriminazioni sessuali. Il provvedimento però, a seguito di alcuni ripensamenti, è stato ritirato nei giorni scorsi adducendo la motivazione che questa scelta ha ostacolato in primo luogo i rapporti di amicizia tra colleghi universitari.
A gridare lo scandalo era stato anche un professore di Legge della George Washington University che aveva tentato di far passare la decisione come una violazione dei diritti fondamentali presso il D.C. Office of Human Rights.
“Ritornare alle residenze per sole donne e per soli uomini non significa eliminare il sesso dal Campus – ha commentato sul Washington Post il Presidente della Catholic University – quello che volevamo arginare era il fenomeno delle avventure di una notte perché non crediamo che sia ciò che conduca alla felicità”.
Ha poi proseguito con una serie di considerazioni sulla bontà di scegliere una o l’altra strada in fatto di relazioni, mancando però di convincere effettivamente i suoi studenti ben felici della scelta dell’ateneo di ritornare sui propri passi. La scelta era stata osteggiata, fra l’altro, anche da un’inchiesta di Higher Edu che riportava in seguito ad alcuni sondaggi come la politica proibizionista non aveva in nessun modo arginato il sesso nel campus o le serate “alcoliche”.