Che dormire a sufficienza sia molto importante è ormai risaputo, ma finora nessuno si aspettava che non riposare abbastanza potesse addirittura modificare il funzionamento dei nostri geni. In passato già molti studi hanno segnalato i pericoli del dormire troppo poco o, peggio, non farlo per nulla, dimostrando che la mancanza di un quantitativo adeguato di ore di sonno nuoce alla salute poiché causa un forte stato di stress e l’alterazione dei livelli di attenzione e appetito. Un gruppo di ricercatori inglesi ha però scoperto che il mancato riposo ha delle ricadute su oltre 700 geni presenti nel nostro DNA.
Lo studio, condotto da un team dell’Università del Surrey (Inghilterra) e i cui risultati sono stati pubblicati su Pnas, si è occupato degli effetti della mancanza di sonno sui ritmi circadiani e delle sue ricadute sul trascrittoma (il genoma umano). Secondo gli scienziati, dormendo poco per un’intera settimana i nostri geni subirebbero dei danni che ne modificherebbero il normale funzionamento.
Per l’esperimento è stato monitorato un campione di 26 soggetti in buona salute in una clinica per la cura dei disturbi del sonno. I volontari sono stati obbligati per sette giorni a dormire solo 6 ore a notte, per poi essere tenuti svegli per 40 ore di fila in modo che si potessero compiere analisi sul loro DNA. Un altro gruppo di volontari (gruppo di controllo) ha invece riposato fino a 10 ore a notte.
I ricercatori hanno poi confrontato le analisi della composizione genetica dei due campioni di volontari, monitorandone anche le abilità cognitive e la qualità del sonno, e scoprendo che in quelli che avevano dormito poco ben 711 geni avevano modificato la loro capacità di lavoro (alcuni avevano intensificato la loro attività, altri l’avevano diminuita). A cambiare sono stati in particolare i geni responsabili della regolazione del metabolismo, dei livelli di stress e della risposta del corpo a queste sollecitazioni, oltre a quelli responsabili del meccanismo dell’omeostasi (ovvero l’equilibrio interno del nostro corpo), fondamentale per mantenere un corretto stato di salute. Tutte queste alterazioni nel tempo potrebbero influire non poco sulle condizioni fisiche dell’individuo, ecco perché chi per abitudine dorme poco sarebbe un soggetto a rischio.
La scoperta dei ricercatori dell’Università del Surrey è molto interessante perché dà finalmente una motivazione genetica alle conseguenze, già note, dell’abitudine di concedersi poche ore di sonno a notte quali ad esempio la tendenza a mangiare di più, a non digerire, a ingrassare, ad avere una capacità più bassa di gestire lo stress e a soffrire di un affaticamento generale, sia fisico sia mentale. Lo stesso campione analizzato ha mostrato in media una minore capacità cognitiva nei giorni di privazione del sonno, con una risposta più lenta e faticosa ai test di memoria e attenzione.
Dormire quindi è fondamentale per mantenersi in buona salute e in perfetta efficienza, ma se non si riesce a farlo a sufficienza forse non è il caso di allarmarsi troppo. Va comunque ricordato, infatti, che negli ultimi mesi altri studi hanno dimostrato che il nostro fisico è in grado di riequilibrare nel tempo i cicli di veglia e di sonno, recuperando da sé dopo alcuni giorni le ore di sonno perdute.