Dite addio alle maratone notturne prima dell’esame e arrendetevi all’evidenza che dormire fa bene allo studio. Parola di scienziati. Un buon sonno prima dell’esame può aiutare gli studenti universitari a memorizzare e collegare tra loro le informazioni acquisite: a dirlo (insieme alla mamma e alla nonna) è l’abstract di una ricerca presentata nei giorni scorsi a Minneapolis, per il 25esimo Meeting of the Associated Professional Sleep Societies.
I dati dicono che la performance degli studenti universitari, sottoposti a un esame di microeconomica, tengono se le 12 ore precedenti includono qualche ora di sonno, soprattutto per gli esercizi più impegnativi dal punto di vista cognitivo. Calano invece vistosamente per coloro che non hanno chiuso occhio nello stesso lasso di tempo prima dell’esame. Chi dorme qualche 30 lo piglia, insomma.
Secondo gli autori, la ricerca più recente sul sonno ha dimostrato che le informazioni apprese vengono spesso “ripassate” durante il sonno e la riattivazione dei contenutiaiuta a consolidare i ricordi. Questo particolare studio dunque non fa altro che applicare questo tipo di ricerca ad una situazione concreta e realistica che gli studenti possono vivere durante un corso universitario.
“Le nostre scoperte dimostrano l’importanza del sonno rispetto alla capacità di combinare con flessibilità concetti diversi per risolvere nuovi problemi” commenta uno degli autori, Michael Scullin, della Washington University di St. Louis. “Un’abilità cruciale nell’apprendimento scolastico” spiega.
L’indagine ha coinvolto 102 studenti universitari che non avevano mai frequentato un corso di economia. La sera oppure la mattina hanno assistito ad una lezione introduttiva sui concetti chiave della domanda e dell’offerta, dopodiché sono stati sottoposti a un test in diverse distanze temporali: subito dopo la lezione, dopo 12 ore senza dormire, dopo 12 ore sonno incluso, dopo una settimana. Gli studenti che avevano dormito hanno mostrato le performance migliori.
Dimenticate dunque il binomio “genio e sregolatezza”, scordatevi le scena da “La notte prima degli esami” e andate a letto presto: il sonno vi aiuterà a fissare i contenuti. Già, ma quali? Anche quelli di quei dieci capitoli che ancora non abbiamo aperto?