Prof. dell'UniPd propone: "Vietato rifiutare il voto di un esame"
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Vietato rifiutare il voto di un esame. La proprosta di un docente dell’Università di Padova

da | Gen 2016 | News | 1 commento

Rifiutare il voto di un esame è pratica diffusa tra gli studenti universitari. O perché si pensa che la valutazione ottenuta non rispecchi la propria effettiva preparazione o perché si vuole evitare di rovinarsi la media, può capitare di non accettare l’esito di un esame per potersi ripresentare all’appello successivo e avere un’altra chance per tentare di fare di meglio. Ma questa, secondo Massimiliano Barolo, docente di Ingegneria chimica dell’Università di Padova e presidente della scuola di Ingegneria dell’ateneo veneto, è un’abitudine da sradicare, perché non ha “nulla di pedagogico, anzi, è una perdita di tempo per i docenti e per gli studenti che rifacendo l’esame non migliorano la loro preparazione, piuttosto allungano la loro permanenza all’università, cosa che invece puntiamo a ridurre”.

 

Per questa ragione il professore sta studiando una serie di proposte finalizzate a vietare di rifiutare il voto in tutti i corsi di laurea della scuola di Ingegneria dell’Università di Padova. Insieme a questo divieto, Barolo vorrebbe che si rendesse anche obbligatoria la frequenza delle lezioni. Entrambe le misure sarebbero finalizzate a velocizzare il percorso di studi, contribuendo ad arginare il fenomeno tipicamente italiano del “fuoricorsismo”. Occorre, infatti, sfatare il luogo comune che chi si laurea in tempi meno rapidi ottenga voti migliori, anzi, spiega il docente dell’ateneo veneto, “i laureati con il punteggio più alto di solito sono quelli che terminano in tempo”.

Le proposte di Barolo di vietare di rifiutare il voto e rendere obbligatoria la frequenza riguardano, per il momento, solo gli studenti di Ingegneria, ai quali – una volta entrati nel mondo del lavoro – sarà richiesta “la definizione di un obiettivo, la pianificazione per raggiungerlo, la capacità di farlo nei tempi definiti”, quindi stare al passo con lezioni ed esami sarebbe un modo per iniziare ad abituarsi già prima della laurea a fare dei progetti e portarli a termine entro scadenze prefissate.

Stando a quanto dicono gli esperti di risorse umane, tuttavia, vietare di rifiutare il voto di un esame o, più in generale, adottare altre misure che aiutino ad anticipare la laurea sarebbe necessario in tutti gli atenei e per tutti i corsi di laurea. Come sottolinea,Paolo Iacci, presidente dell’Associazione italiana direzione del personale (Aidp), che dice senza mezzi termini ciò che qualche tempo fa disse anche il ministro Poletti, attirandosi numerose critiche: “In un curriculum pesa di più la velocità di conclusione del corso di studi che il voto finale“.

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Gaetano Giordano
Gaetano Giordano
5 mesi fa

Da laureato nel lontano 1985, a 24 anni, in ingegneria a Padova, propongo di sostituire il verbo “velocizzare” (inteso come rendere più veloce) con “accelerare”, seppure meno di moda ma più corretto ed aderente al significato. L’aumento di velocità è definito “accelerazione”, non certo velocizzazione.