Identikit
Il riconoscimento della figura professionale di infermiere non è così recente come si potrebbe pensare, fino agli anni 90 infatti per diventare infermiere occorreva aver frequentato un corso professionale di tre anni, e per accedervi era necessario aver svolto i primi due anni di scuola superiore. L’introduzione della laurea per abilitare gli aspiranti infermieri alla professione arriva infatti solo nel 1990, una legge a cui sono seguiti poi successivi aggiornamenti fino ad oggi.
La Formazione
Il percorso formativo attuale per diventare infermiere è stato sancito infatti solo 1990 grazie alla legge 19 novembre 1990, n. 341 che riporta la “Riforma degli ordinamenti didattici universitari” e soprattutto istituisce per la prima volta il diploma universitario di primo livello in Scienze infermieristiche.
Il diploma universitario viene trasformato poi nel 2001 in una laurea triennale a tutti gli effetti, ampliando il percorso per diventare infermieri con la laurea specialistica. Oggi dunque la formazione per diventare infermiere prevede 4 tappe, di cui la prima obbligatoria per diventare infermiere: la laurea triennale, la laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, il percorso di Dottorato e il Master I o II livello.
Oggi le iscrizioni alle facoltà di Infermieristica sono condizionate al superamento del test di ingresso, e una volta “varcata la soglia”, il titolo di dottore che si ottiene al termine dei 3 anni costituirà l’abilitazione alla professione, considerando anche il periodo di tirocinio da infermiere. Il titolo specialistico invece permette di assumere dei ruoli più professionalizzanti a carattere organizzativo, sia in campo manageriale che della formazione. Diventare infermiere significa poter operare sia in contesti pubblici come ospedali, sia all’interno di strutture private come cliniche e centri specializzati, oltre a prestare la propria professionalità al servizio di associazioni di volontariato italiane ed estere.
Curiosità
La professione infermieristica è celebrata da un evento di respiro mondiale, il 12 maggio ricorre infatti la Giornata internazionale dell’Infermiere, in onore di Florence Nightingale, simbolo della moderna professione infermieristica, lei infatti fu la prima ad applicare il metodo scientifico all’assistenza infermieristica grazie agli strumenti statistici.
Da infermiere, sconsiglio di diventarlo. A meno di non essere certi di non dover mai lavorare per nessun ospedale, possedendo già un sufficiente portafoglio-pazienti.
A proposito, negli ospedali già da tempo i pazienti sono considerati clienti. In diritto di aspettarsi la pronta esecuzione dei loro ordini da parte di camerieri. Indovinate CHI sono i camerieri.
Fabio cambia lavoro e lascia il posto a chi lo fa con vocazione e passione. È gente come te che si incontra in reparto e che fa capire di essere un numero senza nessuna dignità. Da paziente e da parente ne ho vista di gente come te che fa un lavoro duro ma che deve rimanere sempre a contatto con la propria anima per non diventare cinica e insensibile… Vai a lavorare in un altro ambito, fatti e facci un regalo. Grazie!
Sono pienamente d’accordo con Carlo.
Mi spiace, ma non posso condividere!!!!! Ho assistito pazienti terminali che chiedevano solo una cosa: non essere lasciati soli in punto di morte. Li ho assistiti sino alla fine. Oggi mi sento orgogliosa di averlo fatto!!! Certe emozioni non possono cadere nel vuoto……
fare l infermiere non è mai fare il cameriere ricordalo ma significa missione lo si fa col cuore
se non hai queste emozioni cambia mestiere,grazie
Quello dell’infermiere e un lavoro molto gratificante io sono infermiere da poco ed e un lavoro che faccio col cuote nessuno e il cameriere e nessuno e nessuno e il cliente…
sono volontario di C.R.I.a persone come FABIO dico …cambia mestiere,fare il tuo lavoro non è aspettare solo lo stipendio è molto di piu, ma tu non sei in grado di capirlo
ma è difficile fare l’infermiere beh io non sono tanto brava in matematica ma in scienze me la cavo
sono un po preoccupata per questo e mi piace questa facolta
Fabio, se mai avessi bisogno di essere assistito nella tua vita, ti auguro di esserlo da un infermiere tale e quale a te.
Ecco la riprova che i test di ingresso e tanta fatica sono solo una buffonata e non assicurano la competenza pedagogica.
CAMBIA LAVORO