Il nuovo disegno di legge sulla governance degli atenei e del sistema di reclutamento di ricercatori e docenti sarà presentato a Palazzo Chigi prima di Pasqua.
Tra i punti proposti dal Ministro dell’Istruzione Maristella Gelmini, l’eliminazione dei concorsi locali banditi dai singoli atenei e la riforma dell’autonomia universitaria
L’obiettivo della manovra è il superamento dei conflitti di interesse con una “netta attribuzione delle responsabilità” al fine di garantire “trasparenza ed efficienza” degli atenei attraverso un “sistema di incentivi e disincentivi”.
– I tre punti principali del disegno di legge Gelmini sulla governance dell’università:
- Il reclutamento: saranno eliminati i concorsi locali, banditi dai singoli atenei, spesso congegnati ad hoc per i raccomandati di turno, in favore di un nuovo sistema di reclutamento nazionale con prova di abilitazione scientifica della validità quinquennale. Le Commissioni per il reclutamento saranno affidate a un comitato di settore, uno per ogni ambito scientifico-disciplinare, composto da professori ordinari estratti a sorte da liste di eletti in numero triplo.
- Il mandato dei Rettori: i Rettori non potranno collezionare più di due mandati, ciascuno della durata di quattro anni, per evitare il fenomeno dei “Rettori a vita”, che si fanno rieleggere modificando gli statuti.
- Il compito degli organi collegiali: saranno attribuiti compiti e responsabilità ben distinte tra Consiglio di amministrazione e Senato accademico, per evitare sovrapposizioni tra i due organismi.
Tetto al Mandato rettore e Presidi come previsto dalla 382 per i direttori di dipartimento
Responsabilità ai Dipartimenti per il reclutamento personale di ricerca (da liste di qualità o di accreditamento esterne all’università)
Responsabilità precisa sulla gestione dei fondi alle giunte di dipartimento che dovranno, nel lungo periodo) necssariamente adeguarsi ai criteri di Funding Esperni
Responsabilità ben chiare degli enti di finanziamento territoriali che dovranno elaborare criteri condivisi di Funding
Gent.mo MinistroGelmini,
condivido le Sue preoccupazioni e comprendo benissimo le lotte che deve sostenere per portare avanti una riforma universitaria così importante e necessaria. Purtroppo è molto tardi e i grandi baroni che dovevano accontentare parenti e amici già da tempo sono in cattedra, dalle prime procedure concorsuali berlingueriane. Una cosa molto interessante trovo comunque la non rielezione per più di due volte della carica di rettore. A tal proposito già circolano voci molto rassicuranti che anche coloro che sono in scadenza di mandato avranno una proroga di uno o due anni. Le faccio un caso specifico: un rettore ha terminato il primo mandato triennale il 31 settembre 2007, poi ha cambiato lo statuto e la durata dei mandati rettorali invece che triennali sono diventati quadriennali; pertanto il mandato dovrebbe scadere il 31 settembre 2011.
Il medesimo rettore ha assicurato la propria presenza, con questa proroga per un ulteriore anno o due. Se fosse vera la notizia sarebbe un disastro. La prego di non cedere rispetto a quanto da Lei stabilito nel disegno legge che prevede la durata della carica di un rettore per due mandati per un MASSIMO di otto anni. Lei non può immagnare i disastri che ha combinato questo rettore per una università che era il fiore all’occhiello della città e un punto di eccellenza moldiale. Mi scuso se non sono più esplicito ma spero nella sua comprensione. Mille grazie