L’anno scorso furono 80 studenti italiani ad avere la possibilità di iscriversi a Medicina in Albania, all’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, che rilascia titoli congiunti con atenei del nostro Paese. Quest’anno, però, i “fortunati” saranno nettamente di meno. Il MIUR ha infatti deciso di dimezzare i posti disponibili, facendoli scendere a 40, e ha diminuito anche quelli per altri corsi di laurea – Odontoiatria, Scienze infermieristiche e Fisioterapia – autorizzando in totale 110 matricole per l’anno accademico 2014-2015 per il complesso dei percorsi di studio del ramo sanitario.
L’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio è un ateneo privato la cui sede è in Albania, ma che – grazie a una serie di accordi che coinvolgono la Statale di Milano, l’Università di Bari e Roma Tor Vergata – rilascia lauree valide anche da noi, senza bisogno di seguire lunghi e incerti iter burocratici per il riconoscimento. Nelle tre facoltà dell’ateneo, inoltre, insegnano circa 500 docenti italiani. Per queste ragioni, molti giovani nostrani avevano deciso di solcare l’Adriatico e trasferirsi a studiare a Tirana, aggirando il difficile test di ammissione italiano.
Le cose, però, stanno cambiando e studiare Medicina in Albania sta diventando più difficile. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha deciso di dimezzare le immatricolazioni autorizzate per il prossimo anno accademico. Ufficialmente si dice che si tratti di una misura concordata con l’ateneo e le università italiane consorziate, ma voci di corridoio parlano di forti pressioni del ministro. Sembrerebbe, infatti, che la Giannini fosse preoccupata che l’alto numero dei laureati italiani presso l’università albanese facesse saltare la programmazione del MIUR.
Il dimezzamento dei posti disponibili per conseguire la laurea di Medicina in Albania è una tegola per molti di quelli che questa primavera non avevano superato il test di ammissione in Italia e puntavano all’iscrizione a Tirana per superare l’ostacolo. L’anno scorso furono 642 i nostri connazionali che presentarono domanda di ammissione all’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio, ma solo 280 poterono in effetti immatricolarsi.