Si è concluso ieri il primo Congresso Cucs (Coordinamento universitario per la Cooperazione allo Sviluppo) “L’Università e i giovani per la cooperazione e la pace” sotto l’egida del ministero degli Affari esteri, che ha promosso la due giorni, 17 e 18 giugno, per parlare di formazione, ricerca, innovazione, e partenariati per lo sviluppo globale.
L’iniziativa, che è stata ospitata dall’Università degli studi di Pavia e dal Politecnico di Milano segna un’ulteriore tappa nella collaborazione fra Università in materia di formazione, ricerca e trasferimento di tecnologia nei Paesi in via di Sviluppo (Pvs).
La direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) del Mae ha promosso, con questa iniziativa, il coinvolgimento degli atenei nelle proprie iniziative di cooperazione.
Il convegno ha rappresentato l’occasione per approfondire i temi di collaborazione e individuarne le modalità di attuazione. In particolare è stato lanciato un proprio progetto, “Il Fondo per la Cooperazione e la Conoscenza – in and out of Pavia”, perfettamente in linea con il partenariato pubblico/privato che il ministero degli Esteri incoraggia: il Fondo sarà infatti alimentato da contributi degli studenti, dell’Ateneo di Pavia e della Dgcs con lo scopo di finanziare iniziative di formazione per i giovani e gli studenti nei Pvs.
Questo fondo, lanciato nella due giorni di Pavia sarà un progetto pilota che, se di successo, sarà replicato presso gli altri atenei del Cucs, fra cui Trento, Trieste, Ca’ Foscari, Venezia, Padova, Ferrara, Urbino, Bologna, Torino, Valle d’Aosta, Bocconi di Milano e Brescia.
Non capisco cosa ci possa essere di sbagliato..se i contributi sono a base volontaria degli studenti, dove sarebbe l’ingiustizia? O forse non ho capito bene in cosa consiste..