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Decreto Telematiche, un primo passo verso la regolamentazione

da | Ott 2024 | Università telematica | 0 commenti

Il mondo accademico delle università telematiche italiane sta cambiando. Il cosiddetto Decreto Telematiche, che andrà a modificare l’erogazione dei corsi online, è in dirittura d’arrivo e con esso anche le preoccupazioni per alcuni aspetti che rischiano di stravolgere la natura della didattica a distanza

I punti critici del Decreto Telematiche

Secondo il Presidente di United, Paolo Miccoli, le soluzioni del decreto presentano alcune criticità.

Principalmente l’obbligo di svolgere le lezioni in forma sincrona, ossia in diretta, può essere vista come una forzatura che andrà a limitare la flessibilità che le università telematiche offrivano. In questo modo si rischia di perdere una fetta di studenti, che per motivi di lavoro o altri impegni non possono seguire le lezioni in giorni ed orari prestabiliti.

Inoltre, il Decreto Telematiche prevede anche l’introduzione di un rapporto minimo obbligatorio tra numero di studenti ed insegnanti, misura che secondo Miccoli non tiene conto della qualità degli insegnamenti, in quanto non avrebbe nessun impatto specifico nella didattica a distanza.

Un altro punto critico è l’obbligo di svolgere gli esami in presenza, che a parere del Presidente di United non andrà a risolvere il rischio di comportamenti illeciti da parte degli studenti.

Nonostante le criticità presentate, Miccoli riconosce che il Decreto Telematiche rappresenta comunque un passo importante verso la regolamentazione della didattica a distanza. Tuttavia è necessario un ulteriore confronto per trovare soluzioni che non andranno a snaturare la flessibilità ed accessibilità delle università telematiche.

Quale sarà il futuro della didattica a distanza?

In questi ultimi anni, specialmente dalla pandemia, l’afflusso di studenti che si iscrivono alle università telematiche aumenta costantemente. Il Decreto Telematiche rappresenta un’opportunità per regolamentare questo mondo, andando a garantire la qualità della formazione e i diritti degli studenti. Ad ogni modo, secondo Miccoli, sarà necessario trovare un modo che non vada a limitare l’innovazione e gli aspetti positivi che la didattica a distanza offre.

È auspicabile che il confronto continui in modo costruttivo per trovare delle soluzioni che garantiscano la qualità della formazione. Ma, allo stesso tempo, non preservino la flessibilità che le università telematiche mettono a disposizione. Studenti lavoratori, persone con disabilità, genitori o chiunque abbia difficoltà nel frequentare le università tradizionali devono avere un’alternativa valida per realizzare il sogno di laurearsi.

Le università telematiche rappresentano una preziosa risorsa per il sistema accademico italiano. Le iscrizioni sono in costante crescita e questo necessita di una regolamentazione chiara ed equilibrata, che però contribuisca alla creazione di un sistema universitario inclusivo ed al passo con i tempi.

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