L’Italia resta in affanno per quanto riguarda i livelli d’istruzione della popolazione. A puntare l’indice sull’ancora insufficiente numero di diplomati e laureati nel nostro Paese sono i dati provvisori dell’Eurostat relativi al 2017. L’Ufficio Statistico dell’Unione Europea mette l’Italia al penultimo posto per numero di laureati tra i cittadini in età da lavoro. Benché si evidenzi un miglioramento rispetto al passato, siamo ancora ben lontani dalla media europea. E ancora troppi italiani non hanno in tasca nemmeno il diploma di scuola secondaria.
Dati Eurostat sui livelli d’istruzione 2017: meno di 1 italiano su 6 in età da lavoro è laureato
Per quanto riguarda i cittadini in età da lavoro in possesso di laurea, i dati Eurostat pongono l’Italia al penultimo posto in Europa. Nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni il tasso è del 16,3 per cento. Fa peggio di noi solo la Romania. La media europea è, invece, del 27,7 per cento. Il dato italiano è particolarmente negativo – siamo fanalino di coda nell’UE – se si considera solo la popolazione maschile: appena il 13,7 per cento, infatti, è laureato. I livelli di istruzione risultano più elevati se si guarda alla fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni. In questo gruppo della popolazione i laureati sono il 26,4 per cento. Ma non c’è da essere troppo soddisfatti, visto che la media UE di riferimento è del 38,8 per cento.
Un parziale motivo di speranza, semmai, si può vedere nel fatto che il tasso complessivo di laureati tra i cittadini in età da lavoro sia cresciuto dello 0,6 per cento rispetto al 2016 (quando si fermò al 15,7 per cento). Ancora troppo poco, certo, ma per lo meno il trend è positivo. Lo conferma anche il fatto che nella fascia d’età 25-34 anni si sia passati in dodici mesi dal 25,6 al 26,4 per cento di laureati.
Le donne meglio degli uomini
A far alzare le percentuale del nostro Paese è soprattutto la popolazione femminile. Secondo i dati Eurostat, infatti, i livelli d’istruzione sono più elevati tra le donne. Nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni le donne hanno completato gli studi universitari nel 18,9 per cento dei casi (contro il 13,7 per cento degli uomini). Un dato che sale al 32,9 per cento se si guarda solo al gruppo di quelle che hanno tra i 25 e i 34 anni. I coetanei uomini con una laurea in tasca da noi sono solo il 19,9 per cento (la media UE è del 33,6).
Purtroppo, anche in questo caso il confronto con gli altri paesi europei è impietoso. Il tasso di laureate in età da lavoro è mediamente del 29,7 per cento, mentre nella fascia età 25-24 anni si arriva al 44 per cento. E, se da noi si è segnato un +4,9 dal 2008 al 2017, nello stesso periodo il tasso complessivo di donne laureate nell’UE è cresciuto mediamente di 7,8 punti.
4 italiani su 10 hanno solo la licenza media
Se i dati Eurostat sui laureati sono preoccupanti, quelli sui diplomati sono addirittura avvilenti. Tra i cittadini in età da lavoro, infatti, il 41,1 per cento ha conseguito al massimo la licenza media. La media UE in questo caso è del 26,2 per cento. Anche nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni siamo ben al di sopra degli altri paesi europei per tasso di popolazione non diplomata: 25,6 per cento contro 16,4.
Ancora una volta i livelli d’istruzione nel gruppo dei 25-34enni sono più elevati tra le donne, che da noi si sono fermate alla licenza media solo nel 22 per cento dei casi. Gli uomini che hanno abbandonato gli studi dopo la terza media, invece, sono il 29,1 per cento.