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Il Cun boccia la manovra finanziaria del governo

da | Giu 2010 | News | 0 commenti

cun manovra finanziaria 2010


La manovra finanziaria appena varata dal governo è insostenibile per gli atenei italiani. A dirlo è il Consiglio Universitario Nazionale (Cun) in una mozione dedicata alla manovra e ai suoi effetti sul sistema universitario. A diffondere la mozione è stato il sito web della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza. Tagli a università e ricerca, riduzione del personale e ridimensionamento del diritto allo studio, spiega il Cun nella mozione pubblicata dalla Flc, non possono essere ritenuti criteri conformi a una riqualificazione del sistema universitario italiano.

La manovra quindi non è adeguata, nemmeno per sostenere l’attuale riforma in corso del sistema universitario. Un progetto di riforma, dice il Cun, deve infatti tener conto di criteri di equità e giustizia sociale che nella manovra sono andati persi.
Anche questa volta, spiega infatti il Cun non sono stati rispettati gli impegni finanziari promessi da Miur e Ministero dell’Economia e delle Finanze per dare un sostegno alla riforma universitaria, inoltre “permane la carenza di risorse necessarie per dare pieno riconoscimento al ruolo della ricerca scientifica e dell’alta formazione per il futuro del Paese. ”
Pur non prevedendo di per sé restrizioni del fondo di finanziamento ordinario, infatti, la manovra non fa niente per evitare che i pesanti tagli agli atenei previsti per il triennio 2011-2013 ci siano effettivamente, argomento sul quale già i rettori si sono espressi la settimana scorsa.
Tra le richieste contenute nella mozione – per ora pubblicata solo sul sito della Flc Cgil -, il Cun ha espresso proprio quella che il prima possibile vengano presi provvedimenti per una inversione di marcia in termini finanziari, così da garantire per il 2011 fondi per gli atenei almeno equivalenti a quelli del 2010.
Se così non fosse, a rimetterci nel breve e lungo periodo saranno ricercatori e docenti, le cui retribuzioni verranno fortemente penalizzate nei prossimi tre anni, e ovviamente gli studenti a cui verrà fornito un servizio più scadente o per i quali aumenteranno le tasse, come hanno ricordato i ragazzi del Coordinamento universitario Link.

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